Aveva scaricato sul letto del fiume Metramo circa 250 metri cubi di materiali di demolizioni edili e inerti, il tutto su terreno demaniale ed in piena area protetta dal vincolo paesaggistico ed ambientale. Per questo, nel corso di un’operazione di controllo congiunto per la repressione dei reati in ambito fluviale, militari della stazione Carabinieri forestale di Laureana di Borrello e della Capitaneria di Porto di Gioia Tauro, nei giorni scorsi, hanno denunciato all’autorità giudiziaria P.G, classe 1971, residente a Galatro, titolare di una locale impresa edile.

Sull’area vasta circa 400 metri quadri, ubicata in prossimità del centro abitato, a poca distanza dalla sede dell’impresa responsabile, era accumulato anche un considerevole quantitativo di oltre 30 metri cubi di “fresato d’asfalto”, un rifiuto speciale bituminoso derivante da scarificazioni e demolizioni stradali, presumibilmente scaricate da altre imprese, al momento ignote, attive nell’ambito dei lavori stradali. Il tutto ovviamente per risparmiare sui costi di smaltimento regolare dei propri rifiuti, incurante del fatto che questi materiali, in caso di piena, aumenterebbero a dismisura il rischio di esondazione del fiume Metramo.

Come tutto ciò possa essere giustificato quale attività di impresa, sarà il cinquantenne a chiarirlo all’Autorità Giudiziaria. Ai cittadini di Galatro dovrà invece spiegare il perché impoverisca un bene ambientale comune creando seri rischi all’ambiente che vanno ad aggiungersi a quelli già derivanti dal cambiamento climatico globale, che aumenta la frequenza degli eventi metereologici estremi ed eleva di conseguenza il rischio di esondazione.