«L'atto istitutivo dell'Aou Mater Domini è inoppugnabile» e neanche «caducabile in via di autotutela». È questa la conclusione a cui giunge l'ufficio legale del Ministero della Salute nel rendere il parere richiesto la scorsa settimana dal presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, dirimendo così definitivamente la querelle attorno a cui da settimane si avvita il dibattito pubblico sulla possibilità o meno di procedere all'integrazione tra l'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e il policlinico universitario Mater Domini di Catanzaro.

La querelle

Nello specifico, il programma operativo approvato lo scorso novembre dal commissario ad acta prevedeva la necessità di adottare un Dpcm per sanare la posizione giuridica del policlinico universitario, secondo alcune interpretazioni ritenuto inesistente poiché l'atto fondativo sarebbe stato nullo. Di tutt'altro avviso invece il ministero della Salute che nel ripercorrere l'iter normativo fa chiaramente riferimento alla modifica - successiva alla dichiarata incostituzionalità - del decreto legislativo 502/1992. 

La Regione aveva la competenza

«Seguiva una nuova disposizione - art. 4, comma 4, d.lgs 502/1992 introdotto dall'art. 5 comma 1 d.lgs 517/93 - con cui superando il vizio di costituzionalità stigmatizzato dal giudice delle leggi, espressamente disponeva che "Le Regioni possono altresì costituire in azienda i presidi ospedalieri in cui insiste la prevalenza del percorso formativo del triennio clinico della facoltà di medicina e chirurgia, i presidi ospedalieri che operano in strutture di pertinenza dell'università"».

Così nasce il policlinico

«In esecuzione della potestas espressamente attribuita dalle legge statale, la Regione Calabria istituiva l'azienda ospedaliera Mater Domini. Talché appare venir meno - si legge nel parere - il presupposto fondante l'assunto (contenuto nel programma operativo) circa la pretesa nullità dell'atto di costituzione dell'Aou Mater Domini». Insomma, si conferma la bontà della interpretazione finora sostenuta dall'università Magna Grecia di Catanzaro e più volte confermata dal docente di diritto privato Valerio Donato

Passati oltre 30 anni

L'atto fondativo del policlinico non può essere nullo perché una norma statale aveva conferito alle Regioni la competenza a legiferare in materia. Ciò che in effetti è avvenuto, ma vi è di più: «Peraltro, e in ogni caso, anche nella ipotesi in cui cui dovesse ravvisarsi un vizio di legittimità dell'atto istitutivo (in ogni caso non determinante la nullità, posta la esistenza delle norme di attribuzione del potere istitutivo), esso sarebbe in ogni caso stato sanato, stante l'ineluttabile decorso di uno spatium temporis di oltre trent'anni».

Modificare il programma operativo

«Le conclusioni suesposte - nel tratteggiare un iter procedurale difforme da quello previsto nel dca e nel programma operativo adottato e, di contro, coerente con le previsioni della legge regionale 33/2021 - legittimano il commissario ad acta ad eventualmente attivare un procedimento volto al riesame in autotutela del dca - si legge a chiusura del parere - funzionale alla modifica e rettifica del programma operativo espungendosi tutti i riferimenti alla necessità di ottenere i provvedimenti (due Dpcm e autorizzazione del Ministero dell'Università) richiesti in caso di istituzione di nuove aziende ospedaliere universitarie».

Consiglio comunale aperto

La notizia della trasmissione del parere favorevole da parte del ministero è giunta questa mattina nel corso del Consiglio comunale aperto convocato dal Comune di Catanzaro a cui ha partecipato da remoto il sottosegretario all'Interno,  Wanda Ferro, la quale aveva in parte anticipato l'imminente arrivo dell'atto e poi definitivamente confermato dal consigliere regionale di Fdi Antonio Montuoro. 

Ecco per intero la pec di risposte del ministero della Salute.