Sul futuro dell’università e dell’azienda unica di Catanzaro appare deciso e monitorio allo stesso tempo il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso. Catanzarese doc e fautore della legge regionale che dovrebbe portare all’integrazione tra l’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio e il policlinico universitario conferma «l’azienda unica si farà».

Polemiche senza fine

Finora si è tenuto alla larga dalla mischia, evitando le polemiche che da mesi ormai contrappongono Catanzaro e Cosenza dapprima sulla istituzione della facoltà di Medicina e poi sull’accelerazione che ha portato alla stipula del protocollo d’intesa con l’Unical per la creazione di reparti a guida universitaria all’Annunziata. Tuttavia, le bolla come «campanilistiche» e rintuzza la minoranza che in Consiglio ha votato contro e adesso “si straccia le vesti” per lo stallo in cui è finita, invece, la procedura di unificazione a Catanzaro.

Il dpcm

L’assenza del dpcm «è un problema risolvibile – dice – e non sarà di ostacolo» ma è fermo nel porre un altolà: «la mancata sottoscrizione del protocollo o la mancata unificazione delle due aziende sarà poi ascrivibile a qualcuno. E quel qualcuno dovrà assumersi le responsabilità davanti a cittadini, malati e studenti».

Il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, e il rettore dell’Umg, Giovambattista De Sarro, si sono incontrati nei giorni scorsi per definire assieme gli aspetti più controversi del processo di integrazione tra le due aziende catanzaresi su cui si è registrato uno stallo, com’è andata?

«È una riunione da me sollecitata ma che il presidente Occhiuto aveva già in agenda per giungere alla firma del protocollo d'intesa previsto dalla legge da me proposta e approvata dal Consiglio regionale a dicembre 2021. Lo stallo a cui si riferisce è dovuto a due diverse interpretazioni. C'è chi sostiene che dovrà essere prima firmato un dpcm per regolarizzare la posizione del Mater Domini e c’è, invece, chi sostiene che il problema sia stato superato da tempo. Insomma, a mio avviso si tratta di questioni risolvibili che certo non impediranno la nascita dell'azienda ospedaliera-universitaria Renato Dulbecco e del polo sanitario d'eccellenza tra i più grandi del Mezzogiorno».

In che tempi pensa si possa avere il via libera dal ministero con il rilascio del Dpcm e quindi quando si potrà firmare il protocollo?

«Il presidente Occhiuto ha detto che la prossima settimana sarà a Roma per discuterne con gli esponenti del Governo e, dunque, sapremo se si darà seguito alla firma del dpcm, se necessario. Dopodiché, il senato accademico e il Consiglio d’amministrazione dell'Umg dovranno autorizzare il rettore alla firma. Quindi, io penso che il protocollo potrà essere siglato anche nel mese di gennaio. La realizzazione dell'azienda unica è in cima agli impegni della Regione e dell'Università».

È ormai da mesi che vanno avanti le polemiche tra Catanzaro e Cosenza. Lei finora non è entrato nel merito della querelle però sembra che la procedura per la stipula del protocollo d’intesa con l’Unical per la nascita di reparti a guida universitaria all’ospedale Annunziata abbia subito una accelerazione, contrariamente a quanto accaduto a Catanzaro, finita in stallo. Ciò ha dato la stura ad ulteriori polemiche, lei pensa che siano giustificate o si è trattato solo di una coincidenza?

«La nostra è una delle ultime regioni per sviluppo e qualità della vita dell'Italia e dell'Europa e credo che di tutto abbia bisogno, tranne che di polemiche campanilistiche. Comprendo che ciascuno voglia il meglio per il suo territorio ma le competizioni fine a se stesse non servono a nessuno. Dobbiamo irrobustire, insieme e con lungimiranza, le nostre infrastrutture materiali e immateriali e fare gli interessi dei calabresi. Noi abbiamo un obiettivo che è l'integrazione dei due ospedali catanzaresi e dar luogo ad un polo sanitario importante. Ciò consentirà di aumentare l'offerta sanitaria, arginare la migrazione e creare eccellenze sia nell'assistenza che nella ricerca. Ma soprattutto ciò consentirà di rafforzare la facoltà di Medicina dell'Umg e le sue scuole di specializzazione, che vanta una lunga e prestigiosa storia ed è apprezzate in tutta Italia. Inoltre, la nascita di una facoltà di Medicina in un altro luogo, stante l’accesso vincolato dal numero chiuso, non penso tolga nulla alle facoltà esistenti, anzi. Dobbiamo tenere conto che nel 2018 la facoltà di Medicina di Catanzaro ha avuto 200 iscritti, nel 2019 220, nel 2020 sono passati a 250 e poi 270. Adesso ne abbiamo 300. Come si vede, è un trend in costante aumento che non potrà essere ostacolato dalla nascita di un’altra facoltà. Tutto ciò sapendo che adesso occorre siglare il protocollo d'intesa per dar luogo all'azienda Dulbecco, che darà avvio alla risoluzione dei problemi della sanità catanzarese e calabrese e della stessa università».

E cosa risponde a chi sostiene il contrario sulla duplicazione della facoltà di Medicina e al contempo chiede la firma del protocollo?

«Capisco pure che ci sia chi voglia buttarla in polemica politica ma nessuno dice che molti di quelli che ora vogliono la firma del protocollo, ad esempio, il Pd, in Consiglio hanno votato contro la legge per l'integrazione. Siamo tutti bravi a salire sul carro dei vincitori e poi a criticare appena insorgono difficoltà. Io tengo al mio territorio più o quanto loro e le polemiche non mi spaventano. Possono convocare tutti i consigli comunali aperti o esprimere dubbi e rimostranze ma penso che a Catanzaro abbiamo già molti problemi a capire il senso e la direzione di questo Consiglio comunale. Si pensasse piuttosto a risolvere i tantissimi problemi di vivibilità della città dal momento che il centrosinistra ha vinto le elezioni o si lasciasse agli altri la risoluzione delle difficoltà».

Il presidente della Regione ha mostrato una duplice disponibilità – ad incontrarsi con il rettore per definire gli adempimenti propedeutici alla firma del protocollo e poi andare a Roma per accelerare il rilascio del Dpcm – e però nelle stesse ore il senato accademico ha diramato un documento con cui esprime preoccupazione ed è estremamente critico sull’istituzione della facoltà di Medicina a Cosenza e sulla firma del protocollo con l’Unical, lei cosa ne pensa?

«L'ho letto il documento dell'Umg e non ci vedo alcun appunto critico, anzi si è chiarito che sono pronti alla firma del protocollo d'intesa e che l’assenza del dpcm non è di ostacolo alla firma. Se poi nelle pieghe è nascosto altro, io non lo so. Ritengo tuttavia che sia giunto il momento di superare interessi di parte per remare tutti nella stessa direzione. Perché la mancata sottoscrizione del protocollo o la mancata unificazione delle due aziende catanzaresi sarà sicuramente ascrivibile a qualcuno. E quel "qualcuno" che ostacolerà il processo avviato da un anno dovrà poi assumersi tutte le responsabilità nei confronti dei colleghi, dei cittadini, del territorio, dell'università, del Pugliese e soprattutto dei malati che vanno fuori regione a curarsi, di tutti gli studenti fuori regione a studiare e delle nostre comunità. L'eventuale blocco di questo processo virtuoso che abbiamo innescato, vorrebbe dire mettere a rischio le scuole di specializzazione, mettere a rischio l'università di Catanzaro. Ognuno dovrà assumersene la responsabilità, se non si volesse firmare il protocollo: la parte politica e la parte universitaria. Io più che adoperarmi per proporre e far approvare una legge attesa da un ventennio, auspicata da tutti e sempre bocciata dal Governo, non posso fare. Poi ribadisco, se si dice no al protocollo, magari per futili motivi o per ambizioni corporative bisognerà avere il coraggio di dirlo ai cittadini».