La fusione tra le ex città di Corigliano e Rossano ha generato un dilemma potenziale, con il rischio di dover sopprimere una delle due Proloco attualmente esistenti. La normativa regionale della Calabria stabilisce la necessità di avere una Proloco per ciascuna città, complicando la gestione di questa situazione di transizione. 

Sul punto è intervenuto il presidente regionale delle Proloco calabresi, Filippo Capellupo, che ha sottolineato l'importanza di non sopprimere un'associazione solo a causa della fusione di due città. «Abbiamo chiesto al Presidente della Regione e agli altri consiglieri di tener conto che non si può chiudere un'associazione solo perché due città si sono messe insieme», dichiara con fermezza.

Il presidente Capellupo ha espresso gratitudine al consiglio regionale per aver approvato la legge, sottolineando che è stata una mossa significativa dopo oltre un decennio senza una normativa specifica. «Abbiamo chiesto di fare una deroga per tutte le associazioni che esistevano già prima della legge stessa», continua Capellupo, «evidenziando il desiderio di preservare le realtà preesistenti e garantire un passaggio armonioso alla nuova normativa, senza danneggiare le Proloco che hanno operato nel territorio per anni». 

La questione solleva dibattiti sulla necessità di adattare le leggi alle specificità delle singole situazioni e di garantire che le associazioni locali possano continuare il loro lavoro senza essere penalizzate da cambiamenti amministrativi. Resta da vedere come si evolverà la vicenda e se verranno adottate misure speciali per preservare l'importante lavoro svolto dalle Proloco nel tessuto sociale di Corigliano Rossano.