Ad avanzare il sospetto sono i pronipoti del vescovo Morisciano, che donò il prezioso oggetto trafugato da ignoti. E la diocesi chiama i fedeli a una Via Crucis comunitaria
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Le sette sataniche dietro al furto sacrilego alla chiesa di Bovalino Superiore? È il sospetto avanzato dai pronipoti del vescovo Raffaele Morisciano, addolorati per la trafugazione del medaglione donato dal loro congiunto alla chiesa di Santa Maria della Neve, dal cui tabernacolo ignoti nei giorni scorsi hanno prelevato l’ostia consacrata conservata nella teca e un medaglione reliquiario della Madonna.
Il caso | Ladri in azione in chiesa, rubata l’ostia consacrata e un medaglione della Madonna a Bovalino Superiore
«A parte il coinvolgimento personale ed affettivo, che sempre ci ha legato al nostro avo in virtù dei racconti delle sue nipoti, ovvero le nostre nonne, Francesca e Maddalena Morisciano – scrivono Agostino de Pascale, Francesca De Sandro e Vincenzo Speziali - noi cugini desideriamo rappresentare la vicinanza al parroco e ai fedeli tutti, colpiti nel cuore al pari di noi familiari».
Secondo i pronipoti del defunto vescovo «forse è vero il sospetto lanciato in merito a forme di sette sataniche, che si paleserebbero persino in gesti simili, per di più di dimostrati squilibrati, ragione per la quale, al netto dell'alto valore religioso, almeno ci auguriamo in virtù di un legame familiare stretto e sentito, di rivedere il medaglione, nel suo luogo più consono e corretto, cioè nel posto da cui mani demoniache, lo hanno sottratto proditoriamente nottetempo».
Intanto, a seguito dei gravi fatti accaduti che hanno ferito la comunità cristiana della Locride, la diocesi di Locri-Gerace, su indicazione di monsignor Francesco Oliva, come gesto di riparazione ha raccomandato che in ogni parrocchia venerdì 8 marzo abbia luogo una Via Crucis comunitaria, mentre sabato prossimo dalla chiesa parrocchiale di Santa Caterina, partirà una processione penitenziale presieduta dal vicario foraneo don Nicola Commisso, che attraverserà le vie del borgo e si dirigerà verso la Chiesa Matrice dove il vescovo celebrerà la messa riaprendo cosi al culto il luogo sacro. «A tale celebrazione – si legge in una nota dell’ufficio di comunicazione diocesana - è raccomandata la partecipazione di tutti i fedeli e tutti i sacerdoti della diocesi che potranno essere presenti anche, laddove sia possibile, sospendendo le celebrazioni in parrocchia».