Revocati gli arresti a Rapuano e Navigante. Già fissata l'udienza preliminare. Le indagini sono state coordinate dal procuratore Curcio e dal pm Melidona
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Revocati gli arresti domiciliari a due dei nove imputati dell'inchiesta coordinata dalla procura di Lamezia Terme contro una presunta associazione per delinquere finalizzata al furto e alla ricettazione. Le posizioni cautelari interessate dall'ordinanza del gip Domenico Ricciò sono quelle di Giuseppe Rapuano e Katia Navigante, ora sottoposti alla misura dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
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I due, come tutti gli imputati, sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al furto di carburanti che, secondo la procura di Lamezia Terme, sarebbe stato procurato da un dipendente della "Lamezia Multiservizi", recapitando proprio a Rapuano e Navigante, sentimentalmente legati e gestori di una stazione di servizio nella zona sud di Lamezia Terme.
La revoca degli arresti domiciliari era stata chiesta pochi giorni fa dagli avvocati Pietro Perugini e Gianfranco Barbieri, difensori di Rapuano e Navigante. Intanto, è stata fissata l'udienza preliminare a seguito della richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura guidata dal procuratore Salvatore Curcio.
Per il pm Melidona le persone che dovranno essere processate sono, oltre a Rapuano e Navigante, Vincenzo Bosco, Gianluca Federico, Fabrizio Saladino, Marco Saladino, Maurizio Caporale, Innocenza Renda e Antonio Anania. L'udienza si terrà il prossimo 22 marzo.