Sono Fabrizio Greco, 42 anni, di San Costantino Calabro, e Armando Petrolo, 52 anni di Cessaniti, le due persone raggiunte da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere del gip del Tribunale di Vibo Valentia nell’ambito di un’inchiesta condotta dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Vibo congiuntamente alla Stazione di San Costantino Calabro. Fabrizio Greco si trovava già detenuto dal 29 gennaio scorso con l’accusa di tentata rapina ai danni di un automobilista di Ionadi. In questo caso, attraverso la visione degli impianti di videosorveglianza, era stata la Squadra Mobile di Vibo a risalire a Greco. Armando Petrolo, invece, è stato detenuto dal 2009 al 2013 nel carcere di Vibo per i reati di violenza e lesioni. Di recente per tale detenzione il Tribunale civile di Catanzaro ha condannato lo Stato italiano ad un risarcimento di 8.640 euro nei confronti di Petrolo (in quel caso assistito dall'avvocato Giuseppe Orecchio) in quanto è stato rilevato che la cella del carcere di Vibo che dove si trovava recluso aveva un’ampiezza di 25 metri quadri ed ospitava otto persone, in violazione della Convenzione europea sui diritti dell’uomo.

 

Uno degli stratagemmi escogitati dagli arrestati è stato messo in atto nel dicembre scorso quando usando una grondaia esterna, Fabrizio Greco è salito sino ad un locale abbandonato al piano superiore rispetto a quello dove viveva un anziano preso di mira a San Costantino Calabro. Dopo aver otturato il lavandino di un bagno per far cadere acqua nell’appartamento sottostante, l’anziano è uscito di casa per capire cosa stesse accadendo. I malviventi sono riusciti così a rubargli 30 euro che l’anziano teneva in un cassetto della cucina. Altri tre furti vengono invece contestati a Greco e Petrolo fra Ionadi e San Costantino Calabro, tutti avvenuti tra ottobre e dicembre scorso. In questi casi, i due sarebbero riusciti a portare via dei gioielli e del denaro contante per circa duemila euro a colpo, andando poi a rivendere i preziosi in un negozio di “Compro Oro”. Il titolare, insospettito dalle frequenti visite di Petrolo e Greco, ha quindi allertato i carabinieri che sono riusciti a ricostruire i furti. Ciò ha permesso anche di restituire parte della refurtiva ai legittimi proprietari. Fondamentali anche le denunce dei derubati. Preziosissime, infine, si sono rivelate le immagini delle telecamere di video sorveglianza delle abitazioni che, combinate ad altre immagini acquisite dai militari, hanno consentito di cristallizzare la presenza dei soggetti nei vari luoghi teatro dei furti e delle rapine. Le indagini proseguono nel tentativo di individuare i fiancheggiatori dei due topi d'appartamento.