“Fuori dal ghetto. Insieme per dare più dignità al lavoro agricolo”. Questo è il titolo della manifestazione regionale organizzata da Fai, Flai e Uila regionali che si svolgerà a Reggio Calabria oggi, 26 febbraio.  Lo riferisce una nota stampa nella quale si ribadisce la necessità di smantellare la baraccopoli. Basta alle vite tristemente spezzate – si legge nel comunicato - come accaduto in quel villaggio infernale di San Ferdinando, in cui centinaia di altri migranti, per lo più lavoratori agricoli sfruttati e sottopagati senza una dignitosa dimora, sono costretti a vivere in condizioni disumane. Basta alle baraccopoli su tutto il territorio calabrese. E poi la risposta dello Stato a tragedie come quelle avvenute in questi mesi, non può consistere unicamente in uno sgombero ‘al buio’ di tutti i migranti presenti nella tendopoli di San Ferdinando.

Ecco che le sigle sindacali Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila -Uil regionali, hanno condiviso l’idea di organizzare una manifestazione prevista per le ore 11, in Piazza Italia, nelle vicinanze della Prefettura a Reggio Calabria, per esprime vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime, evitare ulteriori tragedie e sostenere l’importanza del lavoro agricolo di qualità.  Un appuntamento sindacale, per rilanciare le proposte del sindacato unitario, chiedendo con forza interventi concreti e immediati alle istituzioni.

Insieme Fai,Flai e Uila Calabria per smantellare le baraccopoli e chiedere l’installazione di moduli abitativi dotati di impianti igienici e di riscaldamento a norma di legge anche presso le aziende agricole. Sarà necessario avviare piani adeguati e soluzioni che la normativa consente, per garantire condizioni di accoglienza dignitose per i lavoratori agricoli extracomunitari collocando al più presto i migranti al sicuro e fuori dai ghetti.  Ed ancora, avviare la Cabina di Regia Regionale per il lavoro agricolo di qualità, la piena applicazione della Legge 199, contro il caporalato e lo sfruttamento e avviare una nuova fase di reale accoglienza ed integrazione. «Per queste ragioni, ed in nome Becky Moses, Soumaila Sacko,  Surawa Jaiteh, Moussa Ba –conclude la nota - facciamo appello a quanti ancora credono nella difesa dei diritti umani e nella dignità delle persone, a partecipare tutti insieme a questa importante mobilitazione».