Funerali rinviati per Sissy Trovato Mazza, l’agente di polizia penitenziaria 29enne che sabato sera ha perso la sua ultima battaglia con la vita. La Procura di Venezia ha disposto il sequestro della salma per effettuare l’autopsia. Potrebbero infatti emergere dall'esame medico legale nuovi dettagli che potrebbero contribuire a far luce sul colpo di pistola che l'ha ridotta in fin di vita come lesioni prodotte da una eventuale colluttazione o da altri traumi e rimaste nascoste a causa della condizioni della giovane rimasta per oltre due anni in coma.


L’1 novembre 2016, Sissy in servizio nel carcere femminile della Giudecca, viene ferita gravemente da un colpo di pistola esploso dalla sua arma di ordinanza nell'ascensore del reparto di pediatria dell'ospedale civile di Venezia dove si trovava per servizio. Una circostanza che da subito appare anomala, sulle cui dinamiche si sta ancora cercando di far luce. Cosa sia successo quella mattina rimane ancora un mistero. Il tentato suicidio è un’ipotesi alla quale la famiglia non ha mai creduto. Sono molti, infatti, i punti oscuri della vicenda. Lo scorso luglio Sissy è rientrata a casa, nella sua Taurianova, dimessa dalla struttura riabilitativa di Zingonia dove si trovava. Gli ultimi mesi nella sua casa.

 

I genitori della ragazza, che fin dal primo giorno lottano per scoprire la verità, più volte hanno dichiarato che la figlia non aveva alcun motivo di compiere un folle gesto, puntualizzando che Sissy non aveva mai mostrato segni di malessere. Ieri il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede ha chiamato il papà dell’agente penitenziaria: «Non vi lasceremo soli, i riflettori resteranno accesi ora più che mai - ha detto a Salvatore Trovato Mazza - Non spegneremo i riflettori sul caso di Sissy anzi, in questo momento l'attenzione sul caso è altissima».

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