Fratello e sorella, di 69 e 64 anni, sono stati trovati privi di vita a Vibo Valentia in via Matilde Serao, una traversa di via Alcide De Gasperi. È stato il proprietario della casa, che era andato a riscuotere l'affitto, a sentire i forti odori provenienti dall'appartamento e ad allertare i carabinieri ed i vigili del fuoco. Gli operatori sono entrati da una finestra e hanno trovato i due sul terrazzo, distesi. I fratelli Minarchi erano avvolti da una coperta e in stato di decomposizione (si ipotizza siano morti almeno due settimane fa). In casa anche diversi gatti, due dei quali morti mentre un terzo, in gravi condizioni, è stato affidato all’associazione Argo e trasferito in una clinica.

I due, dalle prime informazioni, da tempo vivevano in condizioni disagiate. Sarà in ogni caso il medico legale a stabilire ora e cause dei due decessi. Non esclusa una fuga di gas. L’appartamento è stato ritrovato sporco ed in disordine, ma nulla fa pensare al momento ad un’intrusione dall’esterno da parte di estranei o malviventi.

Sul posto anche Stefania Mazzeo medico veterinario dell’Asp di Vibo Valentia allertata per la presenza di alcuni gatti morti: «Nell’esaminarli - afferma- sono spuntati altri due gatti, uno siamo riusciti ad accalappiarlo, l’altro si è nascosto. Quello recuperato, in gravi condizioni, è stato affidato alle cure dell’associazione Argo. Abbiamo lasciato del cibo e dei tranquillanti per potere recuperare tutti i gatti presenti». E ancora: «Siamo entrati dopo la rimozione dei cadaveri dei due fratelli. La casa - conclude - è in condizioni disastrose, in uno stato precario dal punto di vista igienico sanitario».

Una storia di solitudine e indifferenza

«C'era sempre puzza», commenta un vicino di casa. «Abito qui solo da un anno e neppure li conoscevo i signori del terzo piano. Ho intravisto lui solo tre vole. Che avesse una sorella l'ho scoperto solo oggi».

La palazzina è circondata da un ponteggio, sono in corso interventi di messa in sicurezza, è abitata da tre famiglie in tutto. Al secondo piano una coppia di ottantenni e al primo la famiglia del giovane che ripercorre la giornata: «Con moglie e figlio siamo usciti intorno alle 11 ed effettivamente ora che ci penso la puzza era più forte degli altri giorni. Quando siamo rientrati alle 14 abbiamo visto polizia e carabiniere e abbiamo capoto che era successo qualcosa di brutto»

Parla con i veterinari dell'Asp, ricorda che lo scorso anno vennero chiamati per la presenza di una quarantina di gatti all'interno dell'appartamento: «Arrivarono per un'ispezione ma restò tutto uguale. Puzza compresa».

Ma se i due fratelli non uscivano quasi mai, come campavano? Scuote la testa: «No lo so». La dottoressa conferma che in casa c'era del cibo in scatola, acqua per i gatti ed escrementi. Sul tavolo della cucina un pacco di pancarré e poi tanto disordine e condizioni igienico sanitarie precarie. Nessuno dei vicini sembra mai essersi interessato di questi due fratelli: «Io non vado a sbirciare la vita degli altri».