La chiusura della Statale 18 tra Vibo e Longobardi e l’interruzione della Maierato-Pizzo hanno mandato in tilt gli automobilisti. Unica alternativa è rappresentata dalla provinciale 11 che passa per Triparni ma l’arteria è costellata da buche e avvallamenti
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Il Vibonese continua a franare. Basta qualche giorno di piogge intense, neppure torrenziali, ma solo un po’ più forti, che i costoni vengono giù. Il peccato originale di questo territorio è quello dell'intera Calabria: il dissesto idrogeologico. Ma sebbene il pericolo sia sempre incombente e ogni volta che si addensano nuvole scure si finisca per guardare il cielo con preoccupazione, di interventi risolutivi non se ne vedono. E anche stavolta la tragedia è stata sfiorata.
Pioveva a dirotto mercoledì pomeriggio quando un masso si è staccato dal costone che sovrasta la Statale 18, la strada che collega Vibo città con la frazione marina. Fortunatamente nessuna auto transitava in quel momento e l’enorme macigno non ha fatto danni. Stesso copione ma su una strada diversa domenica mattina, quando sulla provinciale 5, la Maierato Pizzo, un'altra grande roccia si è abbattuta sull’asfalto. Neanche in quel caso passavano le auto e l’esito è stato identico: strada chiusa. Una iattura per la viabilità provinciale già provata dal maltempo, visto che la Maierato-Pizzo rappresenta l’unica alternativa valida alla Statale 18.
Un vero e proprio incubo per chi da Vibo Marina deve raggiungere il capoluogo e viceversa. «Prima o poi servirà l’elicottero per tornare a casa», l’amaro commento dei residenti delle frazioni marine che rischiano l’isolamento. «Non abbiamo più strade», denunciano. E come dargli torto. Le uniche opzioni restano l’autostrada oppure la provinciale 11, la Vibo-Triparni-Porto Salvo. Un’arteria tutt’altro che sicura. «Tra avvallamenti e grosse voragini sembra di essere in uno scenario di guerra, guardate in che condizioni è ridotta», si lamenta un altro automobilista. All’altezza di Porto Salvo, nei pressi del cantiere per la realizzazione di una rotatoria, veri e propri crateri diventano sempre più profondi ad ogni passaggio dei mezzi pesanti. «Ci hanno indirizzato su questa strada, ma è pericolosissima e rischiamo di farci male oppure di rompere l’auto», dice preoccupata una donna. «Sono stati i vigili a indicarmi questo percorso, ma è impraticabile – rimarca un altro automobilista -. Come facciamo a raggiungere Pizzo?».
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