Una situazione complessivamente difficile e ancora non stabile che non permette al momento di calcolare i tempi entro i quali sarà possibile rimuovere la frana, mettere in totale sicurezza l’area e consentire alle 40 persone sgomberate di rientrare nelle loro case.

Ad Amantea si lavora ininterrottamente dalle 13 di ieri quando un forte boato ha scosso il centro storico ed è stato udito fino alla marina. Un costone di roccia è franato e solo per un miracolo non c’è scappato il morto. Protezione Civile, Comune e Vigili del Fuoco sono operativi ininterrottamente per cercare di mettere in sicurezza l’area.

Dalla recinzione dei massi, ai lavori sulla condotta di gas le cui esalazioni si sentono in alcuni tratti prepotentemente, fino ai rocciatori che stanno analizzando la situazione non si sta perdendo tempo. Il commissario prefettizio Antonia Maria Grazia Surace spiega che a provocare la frana sarebbe stata l’acqua piovana incuneatasi in delle vecchie fratture, coadiuvata anche dagli sbalzi termici.

Importante è ora il ruolo dei rocciatori. Saranno loro a dovere individuare tutte le rocce instabili, e ce ne sono diverse, quelle destinate, insomma, a crollare. Dopo di che l’amministrazione darà incarico ad una ditta di ridurle in polvere. Solo allora si procederà allo sgombero e alla pulitura dell’area per il ripristino della sicurezza.

Difficile, quindi, prevedere i tempi del ritorno a casa delle famiglie che sono state sgomberate. Alcune case si trovano a pochi centimetri di distanza dalle rocce venute giù e sono state “graziate” per miracolo. Tutto il centro storico di Amantea è per natura fragile, ci raccontano i residenti della zona, ancora spaventati da quanto accaduto.

Sul posto anche il consigliere regionale Di Natale preoccupato dalla gravità della situazione e perplesso sul fatto che l’amministrazione comunale da sola possa fare fronte ad una simile calamità.

Ecco perché ha chiesto alla Regione Calabria, al presidente facente funzioni Spirlì, all’assessore all’Ambiente e alla Protezione Civile di far giungere uomini, mezzi e risorse prima possibile per ripristinare la zona.