VIDEO | Annuncia gravi squilibri finanziari per il 2020 per il taglio di 40 milioni stabilito dal Governo. Migliaia di dipendenti inutilizzati per gravi patologie
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Decide di gettare la spugna il generale Aloisio Mariggiò. Nominato nell'aprile del 2016 alla guida di Calabria Verde, ente pachidermico e più volte finito al centro di inchieste giudiziarie. Il commissario firma il bilancio 2019 in estremo ritardo ma in attivo e annuncia gravi squilibri finanziari per l'esercizio 2020.
Le dimissioni
«Io non me la sento di andare avanti in queste condizioni, i dirigenti di Calabria Verde sono inascoltati - denuncia Mariggiò -. A partire dall'1 novembre in azienda non ci sarò più e rimaranno due dirigenti, Paolo Furgiuele e Giuseppe Caligiuri. L'azienda resterà in mano loro, probabilmente la Regione per dare continuità amministrativa potrebbe inviare ancora qualche altro dirigente. Magari uno di quelli assunti senza concorso».
I tagli governativi
All'origine del prospettato disastro economico, il taglio deliberato in finanziaria dal Governo di 40 milioni al comparto della forestazione calabrese che vanta ancora cifre monstre: oltre 4.700 dipendenti e 12 milioni di stipendi al mese. «Ci sono seri problemi - continua il commissario -. Mancano risorse e mi trovo in difficoltà a liquidare gli stipendi relativi alla corrente annualità; in particolare, i mesi di ottobre, novembre, dicembre e la tredicesima mensilità. Le risorse disponibili in cassa sono finite».
Dipendenti sottoutilizzati
Il commissario accusa la Regione di inerzia. Il settore lasciato allo sbando con gravi rischi: «Io ritengo che corrisponendo agli operai ciò che è loro dovuto si potrebbero individuare percorsi di fuoriuscita che consentono all'azienda di sgravarsi di questi costi insostenibili. Bisogna tenere presente che si tratta di dipendenti affetti da patologie particolari, che hanno svolto lavori usuranti e che non possono più essere impiegata utilmente nelle attività di forestazione. Però tali percorsi non possono essere individuati perchè è personale che ha lavorato alle dipendenze della Regione Calabria ma a cui non sono mai stati corrisposti i contributi».
Forestazione allo sbando
Ma al di là dei contenziosi che gravano per decine di migliaia di euro in capo all'ente regionale, preoccupa la mancata riorganizzazione del settore: «La sorveglianza idraulica non è stata adeguata, i presidi idraulici non esistono ancora in Calabria. Eppure sulla carta qualcuno si era premurato di prevederli ma tuttora non esistono».
«Aiutate Calabria Verde»
Inascoltato, chiede di essere dimenticato dopo il lavoro svolto in questi anni: «La Regione deve aiutare Calabria Verde, non Mariggiò. Io chiedo di essere dimenticato e di essere lasciato in pace. Le attività da me realizzate sono condensate nelle relazioni. Io non accetto che si giochi con la mia dignità».