Nove complessivamente le persone che rischiano il processo nell'ambito dell'inchiesta su presunti clientelismi nell’assegnazione dei contributi regionali finalizzati alla realizzazione di iniziative culturali. Udienza preliminare fissata l'11 novembre
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Sono nove complessivamente le persone che rischiano il processo nell’ambito di un’inchiesta su presunti clientelismi nell’assegnazione dei contributi regionali finalizzati alla realizzazione di iniziative culturali, e da finanziare nell’ambito della selezione indetta dal dipartimento "Turismo e beni culturali, istruzione e cultura" dell’ente. L’udienza preliminare è stata pertanto fissata per il prossimo 11 di novembre quando davanti al Gup dovrà comparire anche Adriana Toman, autrice e regista 61enne, compagna del presidente della Regione Mario Oliverio. Gli altri indagati sono Antonio Sicoli, 71 anni; Sonia Tallarico, 61 anni; Giorgio Pasquale Piraino, 62 anni; Marco Silani, 52 anni; Gianclaudio Festa, 51 anni, Dario Borruto, 67 anni; Angela Rotella, 67 anni e Giacinto Gaetano, 63 anni.
Per l'accusa Sonia Tallarico, in qualità di dirigente generale del dipartimento regionale “Turismo e beni culturali, istruzione e cultura”, Adriana Toman sfruttando - si legge nella richiesta di rinvio - la posizione goduta in seno alla Regione Calabria essendo la compagna del presidente Oliverio, Antonio Sicoli, critico d'arte e direttore del Maon, «con collusioni e mezzi fraudolenti avrebbero turbato il procedimento per l'affidamento di contributi gravanti sul Fondo Unico Cultura eludendo l'obbligo di affidamento degli stessi mediante un avviso pubblico e affindandoli direttamente per la somma di 20mila euro al Centro per l'Arte e la Cultura "Achille Capizzano" di cui Sicoli è direttore».
Agendo poi in concorso tra di loro Sonia Tallarico, Giancarlo Festa, coordinatore dell’avvocatura regionale, Dario Borruto avvocato dell’avvocatura regionale, Pasquale Giorgio Piraino, Angela Rotella, Gaetano Giacinto, rispettivamente presidente e componenti della commissione di valutazione nominata per l’avviso di selezione, «su istigazione di Adriana Toman e con il concorso morale di Marco Silani, direttore artistico per la compagnia teatrale di Porta Cenere, avrebbero concluso un accordo collusivo, turbando la selezione indetta con decreto del dirigente generale del dipartimento “Turismo e Beni Culturali, Istruzione e Cultura” per la realizzazione di iniziative culturali da finanziare per l’annualità 2016, in particolare quella relativa ai circuiti teatrali, suddivisi per area nord, area centro e area meridionale. Nonostante l’associazione culturale “Officina teatrale” fosse risultata assegnataria per l’area centro del contributo di 220mila euro, questi fondi sarebbe stati dirottati a favore dell’associazione culturale “Porta Cenere”, interessando allo scopo gli avvocati Festa e Borruto affinchè l’avvocatura regionale, smentendo il parere in precedenza reso, ne avrebbe fornito uno nuovo con l’effetto di assegnare il contributo a “Porta Cenere».