L’inchiesta, collegata alla maxioperazione Eureka scattata in Calabria, ha permesso di accertare l'importazione di grossi quantitativi di cocaina e hashish all'Estero. Altre 15 misure emesse in Liguria
Tutti gli articoli di Cronaca
PHOTO
Arresti per traffico di droga all’alba. I finanzieri del Comando provinciale di Milano, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia della locale Procura della Repubblica, stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal gip del Tribunale di Milano, a vario titolo, nei confronti di 40 persone.
Inchiesta Money delivery
L’odierna attività denominata “Money Delivery”, ha permesso di individuare due distinte associazioni finalizzate al traffico di cocaina, marijuana, hashish ed altre droghe sintetiche, destinate al mercato nazionale, prevalentemente quello lombardo, delle quali una attiva in un quartiere della città di Milano e l’altra operante in Lombardia ed in Nord Europa.
Sono in corso perquisizioni su tutto il territorio nazionale con il supporto di unità aeree del Corpo. I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà alle ore 10:30. L’inchiesta sarebbe collegata alla maxioperazione anti ‘ndrangheta scattata all’alba in Calabria. A questa si aggiunge una terza attività in corso in terra ligure con 15 misure cautelari.
Importazione di droga
Le indagini della Dda di Milano, che oggi hanno portato a 40 misure cautelari contro due gruppi criminali per traffico di droga, hanno «accertato l'importazione dal Nord Europa di circa 645 kg di cocaina, 240 kg di hashish e 30 kg di ketamina». Lo spiega in una nota il procuratore di Milano Marcello Viola. Dall'inchiesta, condotta dal Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf milanese con il supporto del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata e di altri reparti delle Fiamme Gialle, è emersa «l'esistenza di due distinte associazioni finalizzate al traffico di cocaina, marijuana, hashish e altre droghe sintetiche, destinate prevalentemente al mercato lombardo: l'una, di carattere sovraordinato, stanziata in Lombardia con proiezione nazionale, si approvvigiona tramite broker internazionali di origine campana di assai rilevanti quantità di stupefacenti importate dall'Olanda, da rivendere ad altri gruppi criminali dislocati in diverse aree del territorio nazionale; l'altra, invece, con base logistica nel quartiere milanese di Quarto Oggiaro».
Trentotto persone sono finite in carcere e per due, invece, è stato disposto l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Sono tutti indagati per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti. Nel corso delle indagini «sono emersi collegamenti con altre indagini condotte dalle Direzioni distrettuali antimafia di Reggio Calabria e Genova e coordinate a livello nazionale dalla Direzione nazionale antimafia antiterrorismo».
I legami con le famiglie di ‘Ndrangheta
È quella che fa a riferimento Bartolo Bruzzaniti, trafficante pluripregiudicato con legami con le famiglie di ‘Ndrangheta di Africo (Reggio Calabria) la struttura radicata in Lombardia con proiezioni nazionali.
Con questo gruppo ritenuto “autorevole e affidabile” avrebbero fatto affari con carichi dall’Olanda di 300 chili di droga a settimana i broker internazionali Raffaele Imperiale e Bruno Carbone. Il gruppo Bruzzaniti avrebbe poi rifornito altri gruppi riforniti, trai quali quello della Comasina capeggiato da Davide Flachi, figlio dello scomparso boss Pepè (già oggetto di ordinanza custodiale in seguito della quale è stato recentemente condannato alla pena di anni venti di reclusione).
Inchiesta in Liguria
Nella stessa giornata, i carabinieri del Ros e gli uomini della Direzione investigativa antimafia in collaborazione con i carabinieri dell'Arma territoriale e della polizia tedesca e dominicana hanno eseguito stamani misure cautelari emesse dal gip di Genova nei confronti di 15 persone indagate per detezione e traffico di stupefacenti. Sono in corso perquisizioni anche per intestazione fittizia dei beni. Secondo quanto appreso, tra le persone indagate anche un noto pregiudicato residente a Savona.