Fiumi di droga invadono le strade di Cosenza a disposizione di professionisti, avvocati, banchieri, personaggi più o meno noti della borghesia locale. Lo scenario emerge da due distinte operazioni, entrambe coordinate dal procuratore di Cosenza Mario Spagnuolo, condotte dalla guardia di finanza e dalla squadra mobile della polizia di Stato.

 

Eroina da Casal di Principe a Cosenza trasportata dagli ovulatori

La prima, denominata “Ovuli Itineranti” è stata curata dalle fiamme gialle, agli ordini del comandante provinciale Marco Grazioli, nei confronti di un gruppo di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di usura, spaccio di sostanze stupefacente e furti. Eseguite quattro misure cautelari personali e diverse perquisizioni, effettuate anche con l’ausilio delle unità cinofile. Nell’ambito delle indagini nello scorso mese di marzo, sono stati anche arrestati due spacciatori che avevano ingerito ovuli imbottiti di eroina. Le indagini si sono concentrate su un esponente della criminalità locale dedito alla pratica dell’usura.
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In particolare i finanzieri, dopo aver accertato la condotta usuraia verso una vittima in difficoltà economica, con interessi annuali applicati pari al 120% della somma prestata, riuscivano a ricostruire gli stretti rapporti esistenti tra l’usuraio ed altri soggetti dediti principalmente allo spaccio di droga, destinata al consumo locale, ed ai furti di accessori di autoveicoli, rivenduti nel mercato parallelo per occultarne la provenienza.

Gli spacciatori per rifornirsi della sostanza stupefacente utilizzavano un singolare modus operandi: stipulavano preliminari accordi con i fornitori, situati nella zona di Casal di Principe, nel casertano. Poi incaricavano del trasporto altre persone che ingerivano ovuli contenenti eroina, all’interno del proprio corpo, le quali ricevevano un compenso solo se la consegna andava a buon fine.

Il via vai sospetto di persone provenienti dal Casertano notato dai finanzieri

Ad insospettire i finanzieri è stato il comportamento di alcuni individui che si recavano frequentemente nella città di Cosenza, simulando visite di cortesia nei confronti di amici o conoscenti, mentre nei fatti operavano come veri e propri corrieri umani di droga. Proprio il monitoraggio di questi comportamenti ha permesso di selezionare due uomini, provenienti dalla zona del casertano i quali, sottoposti ad esami diagnostici all’ospedale dell’Annunziata, risultavano aver ingerito un considerevole quantitativo di “eroina bianca”, caratterizzata dall’elevata purezza, con cui si sarebbero potute realizzate oltre 700 dosi.

Provvidenziale si è rilevato l’arresto di uno dei due soggetti, gravato da precedenti specifici, che aveva programmato, nei giorni immediatamente successivi, l’esecuzione di una rapina in un ufficio postale situato nella provincia di Cosenza. La particolarità nell’utilizzo dei cosiddetti “ovulatori” risiede nel fatto che normalmente questa pratica illegale viene applicata per il trasporto della droga da paesi esteri. In questo caso in vece il metodo è stato impiegato per movimentare eroina tra due località situate all’interno del medesimo territorio nazionale. Queste tecniche di trasporto occulto, particolarmente difficoltose da individuare in occasione dei controlli di polizia, risultano molto pericolose per la salute dei soggetti che le praticano poiché li espongono al rischio di rottura degli ovuli e alla diffusione diretta della sostanza stupefacente nell’organismo.

 

I nomi degli indagati

Gianluca Maestri di Zumpano, 39 anni, arresti domiciliari. Jonathan Bianchino di Cosenza, 32 anni; Roberto Laratta di Rende, 47 anni; e Andrea Librandi di Cosenza, 33 anni, obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria.

 

Cinque persone in carcere e due ai domiciliari

Contestualmente la squadra mobile di Cosenza, ha eseguito sette ordinanze restrittive a carico di soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei delitti di detenzione e cessione di cocaina, eroina, marijuana e hashish, estorsione e incendio. In particolare nei confronti di cinque indagati il Gip ha disposto l’applicazione della custodia cautelare in carcere, altre due persone sono finite agli arresti domiciliari.

Le indagini condotte dagli agenti di polizia hanno consentito di disarticolare un gruppo di spacciatori operanti principalmente nel centro storico di Cosenza. Gli indagati avviavano i contatti direttamente con gli acquirenti. Gli investigatori, anche con appostamenti a distanza, sono riusciti a monitorare gli scambi della droga nei luoghi concordati.

Venivano effettuati durante l’attività ben 21 riscontri con sequestro di sostanze stupefacenti, tra i quali alcuni anche nel territorio della provincia, nell’abitazione di uno degli indagati. La droga sequestrata nel corso delle indagini risulta essere prevalentemente cocaina ed in qualche occasione anche eroina, marijuana ed hashish.

 

Gli arrestati

Custodia cautelare in carcere per: Daniele Perri, Cosenza, 29 anni; Enrico Toscano, Cosenza, 21 anni; Pietro Lepiane, Marano Marchesato, 50 anni; Alberto Prisco, Cosenza, 41 anni; Salvatore Muoio, Cosenza, 54 anni.

 

Domiciliari per: Carmelo Giuseppe Perri, Cosenza, 25 anni; Francesco Perri, Cosenza, 51 anni.

 

 

Salvatore Bruno