Una nuova strada ultimata e non ancora inaugurata, un’area di cantiere delimitata ma senza mezzi dentro e una troupe televisiva che in pieno giorno la attraversa a piedi per pochi istanti, giusto il tempo di posizionarsi fuori dalla cancellata per fare un’intervista: tanto è bastato ad un dipendente della Città metropolitana di Reggio Calabria per inveire, aggredire verbalmente e minacciare ripetutamente il giornalista Michele Macrì che era lì per la nuova puntata de L’Inviato Speciale, dal titolo “I guardiani di Razzà”, che andrà in onda stasera alle 21 su LaC tv. Il placcaggio del cronista, da parte di una persona che si è presentata come “ispettore della polizia” – esibendo un tesserino - è avvenuto nelle campagne di Taurianova, lungo uno dei tratti della futura Pedemontana.

La reazione violenta al transito brevissimo della troupe, che non costituiva minaccia o creava pericolo nel cantiere inattivo, è stata videoripresa e successivamente mostrata al delegato alla Viabilità della Città metropolitana, Carmelo Versace, che, intervistato assieme al dirigente Lorenzo Benestare, ha stigmatizzato il fatto fornendo una motivazione delle intenzioni del dipendente – definito “responsabile del cantiere” – senza chiarire che tipo di provvedimenti verranno presi.  

In realtà Macrì si trovava in un punto, dove le interviste si sono sempre fatte, per raccontare un aspetto inedito dei lavori per questa eterna incompiuta: ovvero il disastro ambientale lungo il torrente Razzà, che secondo gli imprenditori agricoli intervistati, sarebbe dovuto anche al prelievo indiscriminato di ghiaia dal corso d’acqua, servito alle ditte per la costruzione dell’arteria e autorizzato dalla Città metropolitana. La reazione spropositata del dipendente è sembrata giustificare il sospetto che proprio questa novità scoperta da l’Inviato Speciale si volesse nascondere, dopo la denuncia che una cinquantina di imprenditori avevano fatto due anni fa senza avere risposte dall’Ente che, invece, ai microfoni di Macrì risponde in un modo che non mancherà di suscitare nuove polemiche. Ospiti in studio l’avvocato Vincenzo Gagliardi, che replica alla Città metropolitana, e Alfonso Aliperta, presidente dell’Ordine dei geologi della Calabria, che dettaglia la condizione di pericolo lungo il torrente Razzà.