VIDEO | La comunità di Lattarico si è riunita attorno alla torta per celebrare l'importante traguardo. Il sindaco Antonella Blandi: «Una donna che si è sempre dedicata al lavoro e alla famiglia»
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Quando arrivi a cento anni, la festa non è più solo la tua festa: è festa di tutti, patrimonio di una comunità intera che non può non condividere la gioia per un traguardo che insinua una ventata di ottimismo nelle brutture quotidiane. Assunta Ruffolo – “nonna Assunta”, come la chiamano – questo traguardo lo ha raggiunto e il suo paese l’ha stretta in un abbraccio: il sindaco, il parroco, parenti e amici insieme come un’unica grande famiglia. Fuori la temperatura è quella tipica invernale, per strada c’è la neve caduta alcune ore prima, ma dentro al locale allestito per l’occasione c’è tutto il calore dei piccoli paesi. Siamo a Lattarico, una striscia di terra nella provincia di Cosenza posta su un colle a poco più di 400 metri di altitudine.
Assunta fa il suo ingresso trionfale tra gli applausi, mentre la banda suona “Tanti auguri a te”. Lei sorride e dispensa baci mentre si fa largo tra palloncini e fiori. Poi si accomoda al tavolo, dove l’attende una grande torta a tre cifre: 100. I suoi cento anni di lavoro e famiglia, come racconta, di gioie e dolori che l’hanno portata fin qui, «con un figlio solo» e tanta gente «che mi vuole molto bene». Un marito perso durante la Seconda guerra mondiale, un nuovo matrimonio e lo strazio di quell’altro figlio perso tempo fa. Ma Assunta non ha mai perso la voglia di andare avanti.
«Un esempio per tutti», dice di lei il sindaco di Lattarico Antonella Blandi. «Una donna che ha sempre lavorato e pensato anche alla famiglia», aggiunge celebrandola come «un’eroina» del suo tempo.
Un cesto di rose rosse avvolto in una fascia tricolore viene posto ai piedi del tavolo. L’altra fascia tricolore è quella indossata dal sindaco che alla «concittadina Assunta» consegna la targa dono del Comune, su cui si legge: «Orgogliosi di te che in 100 anni hai contribuito a costruire la nostra identità, le nostre radici, i nostri valori, la nostra storia. Infinitamente grati per questi primi 100 anni».
Accanto al gesto istituzionale quello più umano e pieno d’affetto: un bacio sulla fronte della festeggiata. La mano di Assunta è invece in quella di Gianfranco Barci, presenza costante accanto a lei. Sindaco di Lattarico per dieci anni, in quest’occasione è soprattutto figlio, quell’unico figlio rimasto di cui Assunta parla mentre il sorriso diventa più dolce che mai. Lui si distrae da lei solo per rilasciare qualche dichiarazione al microfono su «mamma che ha raggiunto quest’obiettivo». «Se lo merita – dice – perché è stata una donna che ha avuto tante sofferenze, ma è arrivata qui anche grazie alla sua perseveranza».
Le poggia una mano sulla spalla mentre lei, visibilmente emozionata, soffia sulla candelina a righe bianche e rosa. La fiamma si spegne e si accende un nuovo applauso. Assunta allarga le braccia per ringraziare tutti e stringerli così in un unico abbraccio. La commozione ha la meglio sul sorriso. Ma è solo un momento. Le labbra si distendono di nuovo, gli occhi brillano, e la festa continua.