Critiche al progetto esposto dall'assessore ai Trasporti Staine ai primi cittadini dei Comuni della Piana di Gioia Tauro. Tra i contrari c'è l'ex sindaco della città del porto Giuseppe Pedà: «Realizzare una metropolitana sul vecchio tracciato delle calabro lucane è sostenibile dal punto di vista economico e ambientale»
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L'intenzione di trasformare le vecchie linee ferroviarie taurensi in percorsi ciclo-pedonali, ha creato del malcontento. Ieri al municipio di Taurianova si è tenuto un confronto tra l’assessore regionale ai Trasporti Emma Staine e i sindaci dei Comuni della Piana di Gioia Tauro, direttamente interessati al riutilizzo, per fini turistici, della parte dismessa delle linee taurensi e dei relativi caselli.
La riunione | Riutilizzo delle Ferrovie Taurensi, l’assessore regionale Staine avvia confronto con i sindaci della Piana
Le linee ferroviarie taurensi costituiscono un patrimonio del territorio. Per decenni hanno rappresentato un collante tra la Costa Viola e l’entroterra della Piana di Gioia Tauro, al servizio di tutta la collettività. L’incontro, avvenuto nella mattina di sabato, nato su sollecitazione del sindaco Roy Biasi di Taurianova, ha consentito l’illustrazione dell’intendimento dell’assessorato rispetto ai 33 km del tracciato ferroviario tra Gioia Tauro e Cinquefrondi, chiuso da tanti anni, e inserito nel novero dei tre percorsi ciclo-pedonali, per le province di Reggio Calabria, Catanzaro e Cosenza che la Regione sta progettando.
Alcuni hanno contestato questa prospettiva chiedendone la revisione, ritenendo che penalizzi il territorio e i cittadini. Tra coloro i quali criticano la scelta c'è Giuseppe Pedá, ex sindaco di Gioia Tauro ed in passato presidente di Ferrovie della Calabria.
Pedá si è sempre battuto per il ritorno al trasporto su ferro e per la riattivazione delle linee taurensi con una moderna metropolitana di superficie green e la realizzazione di un moderno terminal bus a Gioia Tauro e Palmi. Anni addietro aveva anche incontrato i dipendenti delle linee taurensi rassicurandoli sulla volontà di riaprire tutte le tratte, utili per collegare i vari centri del comprensorio. L'ex presidente di Ferrovie della Calabria sostiene che, con dati alla mano e dati tecnici, la metropolitana di superficie, e non le vecchie littorine, è economicamente sostenibile e indispensabile per i residenti sul territorio e anche in chiave turistica.
«Ho cercato in tutti i modi di spiegare che la riapertura delle linee taurensi in una moderna metropolitana di superficie fosse indispensabile per la mobilità della Piana, ma evidentemente mi sbagliavo - afferma Giuseppe Pedá -. Leggo sulla stampa di una decisione verticistica di trasformarle in una pista ciclabile. Buona fortuna, ma a tutti i genitori che hanno figli che vanno a scuola, a quelli che si sposterebbero nel nuovo Ospedale della Piana vorrei solo far capire quanto sarebbe bello e sicuro oltre ecosostenibile farli muovere in dei treni sul vecchio tracciato delle calabro lucane e non con degli autobus vetusti che inquinano e hanno un tasso di pericolosità altamente più elevato di moderni treni che viaggiano su linee ferrate sicure. Spero che il presidente Roberto Occhiuto possa rivedere questa decisione che penalizzerebbe definitivamente la mobilità della Piana».
Anche il comitato Pro-Taurensi fa sapere che prestissimo diramerà un comunicato di disappunto sulla questione. Il comitato si dissocia completamente dall’esito della riunione tenutasi a Taurianova tra alcuni sindaci della Piana e l’assessore regionale ai Trasporti Emma Staine. Il comitato critica la scelta dei percorsi ciclo-pedonali, e sono a favore, invece, della riapertura della linea ferroviaria, rivista in una moderna metropolitana di superficie, con nuovi treni veloci al servizio della Piana.