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Soccorsi 70 migranti a bordo di un veliero e arrestati in flagranza di reato tre scafisti ucraini. L’attività aeronavale è stata svolta dai mezzi navali del Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia di stanza a Crotone unitamente ai mezzi navali della locale Guardia Costiera.
La scorsa notte, infatti, il coordinato intervento del velivolo portoghese “Casa”, impegnato nella missione “Triton 2016” sotto l’egida Frontex, e di un’unità navale della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, ha permesso l’intercetto e il fermo di un veliero carico di migranti diretto verso Capo Colonna.
L’imbarcazione proveniente dalla Turchia, denominata “Beata”, era difficilmente riconoscibile quale natante utilizzato per un traffico di migranti perché facilmente mimetizzabile tra il comune traffico da diporto presente normalmente nel mar Ionio in quanto navigava a vela e batteva bandiera tedesca.
La pluriennale esperienza delle fiamme gialle del mare, però, ha permesso di smascherare l’illecito traffico. Poco prima del fermo, infatti, i militari non si sono fatti sfuggire la linea di galleggiamento del veliero particolarmente bassa, segno della presenza di numerose persone a bordo, così come le risposte ricevute via radio dai tre scafisti ucraini, ritenute subito poco “marinaresche”.
A bordo dell’imbarcazione, infatti, oltre ai tre ucraini, erano presenti 70 migranti irregolari tra cui alcune donne e bambini, tutti stipati sottocoperta in condizioni disumane.
Il veliero, quindi, è stato condotto nel porto di Crotone dove ad accogliere i migranti era già operativo il dispositivo deputato alle procedure di accoglienza che ha visti impegnati la Polizia di Stato, la Capitaneria di Porto, la Guardia di Finanza, i Carabinieri, la Misericordia, la Croce Rossa, il 118, il Comune, le associazioni ed altro, sotto il coordinamento della locale Prefettura.
Contestualmente gli investigatori della Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone e della Squadra Mobile di Crotone, stante le inequivocabili prove a loro carico, arrestavano i tre ucraini cl. 69, cl. 90 e cl. 88, peraltro rei confessi, per il reato di favoreggiamento aggravato all’immigrazione clandestina. Dalle loro stesse dichiarazioni, infatti, si è potuto accertare che i migranti sono stati imbarcati in Turchia alla volta dell’Italia a fronte del pagamento di circa 4000 dollari cadauno. I tre ucraini sono stati condotti presso la casa circondariale di Crotone a disposizione dell’Autorità Giudiziaria che ha diretto le indagini.