La pioggia non scoraggia i manifestanti. Corteo da Piazza Kennedy alla sede della Prefettura. Una sessantina le sigle partecipanti tra comitati, associazioni e sindacati
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Sventolano le bandiere di colore giallo e azzurro mentre i manifestanti intonano l’inno nazionale ucraino. La pioggia battente non ha fermato la manifestazione per la pace organizzata a Cosenza per invocare la fine del conflitto scatenato dall’attacco russo ordinato da Vladimir Putin.
Corteo in centro
Da Piazza Kennedy il corteo ha sfilato lungo l’isola pedonale di Corso Mazzini fino a raggiungere la Prefettura. Una sessantina le sigle, i comitati e le associazioni aderenti, con in testa i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil e la sezione provinciale dell’Associazione Partigiani. Negli occhi dei manifestanti l’angoscia per le sorti dei loro cari, bloccati nelle città assediate ed esposte ai bombardamenti.
Comunità coesa
Nonostante le difficoltà logistiche c’è ancora un filo diretto, un contatto costante via social, finché la guerra non spezzerà questo sottile e fragile flusso di comunicazione. La comunità ucraina dell’area urbana cosentina è coesa e nutrita. Quasi tutti hanno lasciato in patria gli affetti più stretti: genitori, fratelli, sorelle, cugini. E soprattutto hanno lasciato lì il proprio cuore. Ognuno è partito in cerca di un domani migliore, ma con la speranza di riuscire un giorno a tornare nel proprio Paese.
Appelli alla comunità internazionale
In piazza non solo le bandiere, ma anche cartelli, slogan, testimonianze. Si appellano alla comunità internazionale, affinché questa follia cessi al più presto senza ulteriori devastazioni e spargimenti di sangue. Nel filmato le voci dei manifestanti e, in ultimo, le valutazioni del professor Gino Crisci, già rettore dell’Università della Calabria.