Si aprirà il prossimo 27 settembre, dinanzi alla prima sezione penale della Corte d'Appello di Reggio Calabria, presieduta da Filippo Leonardo, il processo di secondo grado a carico dell'ex ministro dell'Interno e già coordinatore nazionale di Forza Italia Claudio Scajola, attuale sindaco di Imperia.

Scajola, dopo cinque anni di dibattimento e quasi 120 udienze, era stato condannato il 24 gennaio del 2020 a due anni di reclusione per il reato di procurata inosservanza della pena, per avere favorito - secondo l'accusa - la latitanza dell'ex deputato di Forza Italia Amedeo Matacena, condannato definitivamente dalla Cassazione a tre anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Matacena, poco prima di essere arrestato, riuscì a raggiungere le Isole Seychelles e da lì, subito dopo, atterrò a Dubai dove venne fermato in attesa di estradizione, e dove tuttora risiede. Secondo quanto sarebbe emerso dall'inchiesta, Matacena avrebbe dovuto essere spostato in Libano, «un progetto - scrivono i giudici di primo grado - che si inserisce in un piano più articolato di protezione del latitante attraverso un reticolo di rapporti che ha origini precedenti alla stessa decisione di trasferimento in Libano».