È stato rigettato il reclamo proposto dalla Procura regionale della Corte dei Conti contro l’ordinanza con cui i giudici contabili avevano revocato il sequestro conservativo disposto nei confronti dell'ex direttore generale dell'ex azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, Elga Rizzo, e contro l'ex direttore amministrativo, Vittorio Prejanò, in relazione ad un presunto danno erariale del valore di cinque milioni di euro. Lo ha stabilito la Corte dei Conti della Calabria con una decisione depositata nella giornata odierna.

Rigettato il sequestro

I giudici contabili hanno rigettato il reclamo esprimendo valutazioni sugli aspetti di merito, tralasciando di pronunciarsi sull’elemento del danno grave, «per assenza del fumes boni juris». Elga Rizzo è stata difesa dall'avvocato Alfredo Gualtieri, mentre Vittorio Prejanò dall’avvovato Luigi Combariati.

L'inchiesta

Il presunto danno erariale trae origine da una serie di transazioni sottoscritte dai due ex manager con la clinica privata Sant'Anna Hospital per la fornitura di emoderivati. Secondo le contestazioni mosse dalla Procura della Corte dei Conti, gli accordi transattivi avrebbero prodotto interferenze nei giudizi pendenti allo scopo di assicurare vantaggi economici alla struttura privata «assolutamente immotivati e irragionevoli» e contestualmente un danno alle casse dell'ente sanitario.

Le somme dovute

Gli accordi transattivi, secondo quanto ricostruito, sarebbero stati promossi in pendenza di due giudizi civili dinnanzi al Tribunale ottenuti dall'azienda contro la clinica privata per ottenere le somme dovute. L'ex direttore generale Elga Rizzo, a partire dall'ottobre del 2012 avrebbe promosso la stipula di una serie di convenzioni attraverso la quale «si stabilivano compensi per le forniture del solo anno 2012 più favorevoli per il privato»; nel maggio del 2013 si «transigevano» poi i crediti pregressi e infine nel giugno 2014 un ulteriore accordo «con ulteriori vantaggi».

Il rinvio dei giudizi

Vittorio Prejanò, in qualità di direttore amministrativo, avrebbe interloquito con l'ex direttore della clinica (Giuseppe Failla, non coinvolto nell'inchiesta contabile) per ottenere il rinvio dei giudizi civili in attesa della definizione delle transazioni, «onde consentire al Sant'Anna Hospital di beneficiare della riduzione dei debiti concessi dall'azienda».