Sono 19 le persone indagate dal pm di Locri, Ezio Arcadi, per l’affidamento del servizio di lavanderia dell’ospedale e dell’ex Asl locrese. Tra i soggetti iscritti nel registro degli indagati ci sono l’ex commissario straordinario alla sanità Massimo Scura ma anche ex dirigenti e vertici dell’Asp reggina. Secondo quanto si legge nell’avviso a comparire, notificato dal pm Arcadi, gli indagati sono accusati, a vario titolo, di abuso di ufficio poiché, nonostante fosse all’attenzione della stazione unica appaltante una gara per l’affidamento del servizio a livello regionale, gli stessi avrebbero prorogato un contratto già scaduto da anni autorizzando quindi una “procedura negoziata”, ritenuta illegittima dagli inquirenti.

 

Nello specifico Scura è indagato quale soggetto attuatore presso l’Asp di Rc, incarico che ha ricoperto fino a poco tempo fa. Oltre a lui sono finiti all’attenzione della procura locrese anche l’ex direttore sanitario dell’Asp reggina Pasquale Mesiti ed Elisabetta Tripodi, ex direttore amministrativo dell’ente di via Diana. «Una proroga tecnica», la definisce il pm, ma viene sottolineato che erano «già trascorsi molti anni dalla decadenza», per la precisione il termine era al 31 luglio del 2013. Tale deliberazione, siglata l’8 novembre dello scorso anno anche con i titolari delle aziende “Impremed spa” e “Servizi ospedalieri spa”, che erano riunte in un raggruppamento temporaneo di imprese, sarebbe stata compiuta «in maniera del tutto abnorme».

 

Ciò inoltre, avrebbe creato «artificiosamente i presupposti giuridici utili ai fini della liquidazione in favore del RTI interessato delle prestazioni rese nel corso degli anni 2017 e 2018 e di quelle ancora da rendere nel corso degli anni 2019 e 2020» . La liquidazione ammonta ad oltre 764 mila euro quali «copertura dei servizi dell’anno 2017» mentre è di oltre 636 mila euro quella relativa alla «copertura dei servizi resi dal 1 gennaio al 31 ottobre 2018». Tutte queste somme avrebbero creato un «evidente vantaggio patrimoniale della società affidataria del servizio, che ne manteneva la titolarità a dispetto della scadenza del rapporto già maturata da lungo tempo e senza passare attraverso la procedura di una nuova gara ad evidenza pubblica». Per il pm Aracadi infine questi «pagamenti avvenivano in assenza –da parte dell'ente- di un documento di programmazione economica-finanziaria, in quanto sia i bilanci di previsione che i consuntivi, per gli anni di competenza, non risultavano approvati dal superiore ente Regione Calabria ed anzi non erano mai stati adottati».

 

Gli indagati

Massimo Scura, in qualità di soggetto attuatore presso l’Asp di RC

Angela Minniti, dirigente dell’ufficio beni e servizi presso l’Asp di RC

Girolama Orlando, responsabile del procedimento

Giuseppe Corea, dirigente dell’Ufficio bilancio e programmazione presso la stessa Asp

Elisabetta Tripodi, direttore amministrativo presso l’Asp di RC

Pasquale Misiti, direttore sanitario presso l’Asp di RC

Massimiliano Aniello De Marco, legale rappresentante della “servizi ospedalieri spa”,

Fabio Luppino, della “Servizi ospedalieri spa”

Maurizio Mottola Di Amato, legale rappresentante della “Impremed spa”

Ermete Tripodi, direttore generale asp di Reggio Calabria e facente funzione di direttore sanitario aziendale

Nicola Calabrò, direttore dell’Ufficio beni e servizi presso la stessa Asp

Antonio Vartolo, dirigente dell’’Ufficio bilancio e programmazione presso la stessa Asp

Vincenzo Scali, direttore amministrativo presso la stessa Asp

Andrea Gozzi, legale rappresentante della “servizi ospedalieri spa”

Paolo Leonardelli, legale rappresentante della “servizi ospedalieri spa”

Aldo Chiarini, legale rappresentante della “servizi ospedalieri spa”

Giuseppe Falcone, funzionario addetto all’ufficio bilancio e programmazione

Fortunato Luvarà, dirigente dell’ufficio bilancio e programmazione

Angelo Morini, legale rappresentante della “servizi ospedalieri spa”