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Un'associazione segreta che avrebbe contato, tra i propri membri, giudici, politici, imprenditori, professionisti, uomini della ndrangheta e persino un sacerdote. È una delle accuse che i pm Stefano Musolino, Giuseppe Lombardo, Rosario Ferracane e Luca Miceli muovono al gruppo guidato dall'ex parlamentare Paolo Romeo. Una massoneria occulta, la regia del potere economico e politico sul territorio di cui avrebbero fatto parte, tra gli altri, anche l'ex magistrato Giuseppe Tuccio, l'ex assessore comunale ai trasporti Amedeo Canale e l'attuale parroco di San Luca Giuseppe Strangio. Per loro e altre sette persone, l'accusa di aver violato la legge Anselmi, quella varata nel 1982, subito dopo lo scandalo della P2 di Licio Gelli. Un'organizzazione segreta che si sarebbe celata dietro associazioni palesi, come il Circolo Pescatori Posidonia, e che avrebbe interferito col funzionamento della cosa pubblica reggina e con la vita economica della città con lo scopo – scrive il gip Barbara Bennato nell'ordinanza di custodia cuatelare - di agevolare i clan e, in particolare, la famiglia da sempre più vicina ai colletti bianchi: i De Stefano di Archi.