Per il turismo estero si stima un crollo dei flussi del 100%. Gli alberghi si attrezzano con plexiglass e percorsi interni per mantenere le distanze
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Il governo prova a metterci una pezza e sulle macerie di un'economia che cola a picco, annuncia che le bellezze d'Italia non resteranno in quarantena quest'estate. Sì, dunque, ai viaggi fuori dai confini della propria regione anche se le previsioni restano da profondo rosso e i flussi turistici decisamente timidi.
«L'avvio di questa stagione turistica non si prevede positiva perché a fronte di spese di gestione superiori il calo previsto e del 50/60%», conferma Antonio Paradiso, imprenditore operante nel settore turistico alberghiero.
Riaperture entro maggio
Tutti gli alberghi che si affacciano sulla costa ionica catanzarese stanno in questi giorni concordando una linea comune prevedendo una riapertura entro la fine del mese di maggio.
«Proprio sul turismo estero – continua Antonio Paradiso – avremo molti più problemi perché ci sono diverse compagnie aeree che non volano, quindi il calo delle prenotazioni si attesterà su un 100%. Invece, per la clientela italiana anche lì il calo sarà nettamente superiore al 50%».
Stagione già compromessa in partenza ma con l'aggravio di un fardello di investimenti per garantire un minimo di sicurezza a chi sceglierà ugualmente di mettersi in viaggio: «Dovremo sanificare le stanze e questo richiederà un dispendio economico rilevante e poi sarà necessario creare percorsi sicuri e sia già informato al suo arrivo in camera: utilizzeremo plexiglass, igienizzanti, mascherine e percorsi appositi per mantenere le distanze».