VIDEO | Decine di automobilisti si sono sottoposti volontariamente al test diagnostico e fino all'esito dovranno rimanere in quarantena. Niente code e alto livello di collaborazione da parte dei cittadini
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Controlli ordinati, niente file e tante adesioni. E' cominciata così la prima giornata della fase 2, legata ai controlli in Calabria per i rientri in regione. In diverse aree di servizio autostradali sono state allestite delle postazioni mobili per sottoporre gli automobilisti in transito al test del tampone. Grande attenzione per la postazione di Frascineto, quasi al confine con la Basilicata, che avrebbe visto passare tutti coloro che hanno scelto di fare rientro, almeno nella teoria teoria, perché la sosta nell'area di servizio non è obbligatoria e il test del tampone è su base volontaria.
Come funzionano i controlli
Una volta giunti volontariamente nell'area di sosta, i viaggiatori sono stati sottoposti all'esame nasofaringeo all'aperto nelle immediate vicinanze di una delle ambulanze presenti sul posto, presidiate dagli operatori sanitari dell'Asp di Cosenza, i volontari della Protezione civile e numerose pattuglie delle forze dell'ordine. I passeggeri hanno compilato una scheda con tutti i dati personali, che successivamente saranno usati per comunicare l'esito del tampone. Se il test sarà negativo, verrà ripetuto per una maggiore sicurezza e se anche il secondo non rileverà la presenza del Covid, il soggetto potrà interrompere la quarantena a cui sarà obbligato fino a quel momento. «È un'operazione che in tutto non dura più di due minuti - fanno sapere gli addetti ai lavori -, pertanto vale pena di fermarsi e sottoporsi ai controlli». Le auto, invece, non subiscono alcun tipo di controllo.
Copertura adeguata?
Il piano di sicurezza relativo ai tamponi nasofangei è certamente utile, ma potrebbe non essere del tutto efficace in materia del contenimento del virus. La non obbligatorietà ai test per chi proviene da zone a rischio, potrebbe far sì che soggetti contagiati, ma asintomatici, vengano in contatto con i famigliari senza le opportune precauzioni. Risulterebbe così impossibile circoscrivere il contagio e fermarlo. Inoltre, in caso di contagio, i 14 giorni di quarantena potrebbero non essere sufficienti a debellare il Covid, pertanto va da sé che chi è affetto dal coronavirus e non lo sa, potrebbe essere potenzialmente contagioso anche dopo la fine del periodo di isolamento.
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