Inquietante e raccapricciante la cronaca di un triplice omicidio, quello che ha visto Giovanni Barreca, 54enne di Palermo sterminare la famiglia uccidendo moglie e due figli. E un filo lo ricollega alla nostra terra. Infatti, solo pochi mesi fa vi abbiamo raccontato la storia di un fantomatico santone che si era aperto un varco nella comunità rom di Brancaleone. Barreca, secondo le ultime indiscrezioni, sarebbe un fanatico religioso e citava spesso nel suo profilo Fb Roberto Amatulli, parrucchiere barese auto proclamatosi pastore evangelico, guaritore ed esorcista che affermava di essere in grado di scacciare il demonio. Amatulli, che diceva di poter curare malattie gravi e invitava i fedeli-pazienti a non ricorrere ai medici, è stato coinvolto tempo fa in una inchiesta de Le Iene. E solo qualche tempo dopo un bimbo sarebbe morto «dopo le sue cure miracolose».

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La cronaca odierna, invece, racconta di come Giovanni Barreca, prima di uccidere la moglie e due dei tre figli, lo citava spesso nel suo profilo social. E anche i complici di Barreca sono due fanatici religiosi. Si tratta di una coppia, Sabrina Fina e Massimo Carandente, fermati dai carabinieri domenica sera. I due avrebbero conosciuto Barreca durante incontri di preghiera in una chiesa evangelica. La coppia avrebbe alimentato l'ossessione mistica del muratore, anche lui un fanatico religioso. Sarebbero stati i due, che vivono a Palermo, a istigarlo a uccidere i familiari per liberare la casa da presenze demoniache e poi a partecipare materialmente ai delitti. Alla coppia accusata di complicità nei delitti i carabinieri sono arrivati grazie alle analisi dei cellulari del muratore e ad alcune testimonianze.

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Pare che Amatulli si trovi ancora in Calabria, più precisamente nell'area della Piana della città metropolitana di Reggio Calabria. Nella nostra precedente inchiesta, culminata con il servizio delle Iene su Italia1, avevamo lasciato il sedicente pastore nella cittadina di Brancaleone, nell'area grecanica, ospite del campo rom dove pare fosse riuscito - con la sua opera di "evangelizzazione" - a creare attorno a sé una sorta di pseudo scudo civile. Una scorta ed una protezione che, secondo le nostre fonti ma anche grazie a quanto appreso dal servizio televisivo delle Iene, era costituita dagli occupanti del campo imparentati con i suoi fedeli più stretti.

Nulla è per sempre, ed il castello di carta che Amatulli era riuscito a costruire attorno a sé in quel di Brancaleone pare si sia sgretolato in brevissimo tempo. Da quanto abbiamo potuto appurare da alcuni residenti della cittadina ionica, dell'ex coiffeur barese pare si sia persa ogni traccia nel periodo di Natale 2023. Alcuni sostengono che lo stesso sia stato letteralmente "cacciato" dal campo rom da parte degli stessi occupanti, forse in un attimo di recuperata coscienza.

Il sedicente pastore Amatulli, che ricordiamo agisce in motu-proprio in quanto sconfessato pubblicamente dalla Chiesa Evangelica di cui sosteneva essere membro, pur allontanato da Brancaleone pare abbia trovato terreno fertile in Calabria per i suoi proseliti, andando come sempre ad intercettare nuclei familiari più poveri e svantaggiati. A rivelare la sua attuale posizione è lui stesso: in un video pubblicato sui suoi canali social - dove si è ben guardato dal censurare i commenti pubblici degli utenti - afferma di essere in fase di "evangelizzazione" tra i comuni di Laureana di Borrello, Rosarno e Gioia Tauro. A conferma di quanto scritto, prestando ascolto ai video pubblicati, la corrispondenza degli accenti e delle cadenze tipiche della Piana e della Locride nella voce delle sue "prede".

Secondo le prime indiscrezioni trapelate dalle indagini per la ricostruzione della strage di Altavilla, Amatulli si sarebbe recato a Palermo proprio nel periodo successivo alla cacciata da Brancaleone. Durante questa tappa palermitana Amatulli si è cimentato nella celebrazione di alcuni riti battesimali ed eventi di evangelizzazione. Tra i fattori da appurare si aggiunge l'ipotesi in cui l'assassino Giovanni Barreca abbia incontrato Amatulli a Palermo.