Il professionista e ex amministratore unico della Amc ha risposto a tutte le domande. Comparso dinnanzi al gip anche Giuseppe Aiello, entrambi sono accusati di truffa e falsità per aver agito da procuratori speciali nella riscossione delle eredità
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Si è protratto per circa due ore l'interrogatorio dell'avvocato Raffaele Elio Bruno, coinvolto nei giorni scorsi nell'inchiesta istruita dalla Procura di Catanzaro sui falsi testamenti per ottenere i risparmi di anziani deceduti. L'ex amministratore unico della partecipata comunale Amc di Catanzaro è finito agli arresti domiciliari con l'accusa di truffa e falsità in testamento olografo per aver rivestito il ruolo, nell'ambito della presunta associazione, di procuratore speciale deputato alla riscossione delle eredità negli uffici postali e a fornire informazioni sulla situazione familiari di ulteriori vittime.
Assistito dagli avvocati Luigi Falcone e Francesco Iacopino, è comparso questa mattina dinnanzi al gip del Tribunale di Catanzaro, Antonella De Simone, e ai pubblici ministeri, Irene Crea e Silvia Peru, rispondendo a tutte le domande rivolte. Inoltre, è stata prodotta documentazione acquisita dal pm durante le perquisizioni nello studio legale.
Ha risposto a tutte le domande del gip anche Giuseppe Aiello, finito agli arresti domiciliari e accusato di falsità in testamento olografo e truffa. Il professionista avrebbe, anche lui agito, come procuratore speciale riscuotendo le eredità negli uffici postali ma avrebbe anche emesso false fatture a favore della Adams, volte a mascherare la provenienza illecita dei proventi. Aiello ha puntualmente risposto ad ogni domanda posta dal gip e dai pubblici ministeri «giacché desideroso di dimostrare, atti alla mano, la correttezza del proprio operato» ha chiarito il legale difensore, avvocato Antonio Lomonaco.