Ennesimo risultato investigativo raggiunto dai militari dell’Arma nel contrasto alle truffe in danno dell’Inps e della Comunità Europea in un territorio, quello della Locride, che da anni veste la “maglia nera” in tema di indebito percepimento di fondi assistenziali e di denaro pubblico, e che fa ben sperare affinché la Calabria torni ad essere terra di legalità e giustizia. 

 

I carabinieri della stazione di Careri hanno denunciato in stato di libertà 59 persone, tra cui il titolare di un’azienda agricola, alla Procura della Repubblica di Locri con l’accusa di truffa.

 

Dalle indagini, è emerso un danno erariale pari a quasi 400 mila euro, indebitamente percepito mediante fittizi rapporti di lavoro nel settore agricolo con la conseguente erogazione da parte dell’Inps, in favore dei falsi braccianti, di contributi previdenziali ed assistenziali quali indennità di disoccupazione, per malattia o maternità cui, in realtà, non avevano diritto.

 

Dall’attività investigativa è risultato, inoltre, secondo quanto riferiscono i Carabinieri, che una parte delle persone coinvolte nell’indagine appartengono a famiglie legate alla criminalità organizzata.

 

Le persone coinvolte nell’indagine sono accusate a vario titolo, oltre che di truffa aggravata, di falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e falsità in scrittura privata.

 

L’attività investigativa che ha portato ai 59 deferimenti in stato di libertà è stata condotta dai carabinieri su base documentale con il fattivo supporto delle sedi Inps di Reggio Calabria e Crotone.

 

Sono stati effettuati, tra l’altro, numerosi servizi di osservazione, controllo e pedinamento dai quali sono emerse le condotte illecite che sarebbero state poste in essere dagli indagati.