Operavano come associazione sportiva dilettantistica no profit beneficiando di agevolazioni fiscali, ma in realtà esercitavano una vera e propria attività commerciale con un ingente volume di affari, impiegando anche manodopera in nero. Le irregolarità sono state scoperte dal comando provinciale di Cosenza della guardia di finanza.

Stabilimento balneare con annesso ristorante

L’associazione, solo artatamente creata come ente non commerciale, gestiva uno stabilimento balneare d’élite ed offriva servizi a soggetti non associati provenienti da varie regioni italiane e finanche dall’Australia. La struttura - sita a San Nicola Arcella - era dotata anche di un rinomato ristorante, con pietanze a base di astice e ostriche e disponeva di una ricercata carta dei vini. Le finalità non lucrative e la partecipazione degli associati, in molti casi anch’essi veri e propri clienti ignari del loro ruolo fittizio all’interno dell’associazione, erano solo riportate formalmente nello statuto per godere, indebitamente, di un regime tributario di favore e svolgere attività produttive con redditi significativi ma sconosciute al fisco. La verifica delle fiamme gialle ha portato alla luce l’omessa dichiarazione e contabilizzazione di ricavi per oltre 200.000 euro. Inoltre è stata disconosciuta la natura associativa e non lucrativa dell’associazione determinandone l’inquadramento come impresa commerciale.