Daniele Minniti vieta l'accesso dei quattro zampe nei luoghi di aggregazione pubblica. «C'è il rischio infezioni». Ma l'Oipa insorge: «Provvedimento illecito»
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A Falerna i cani non possono accedere al lungomare, «nemmeno momentaneamente», nelle villette comunali di tutto il territorio, nei parchi pubblici, lungo le piste ciclabili e ciclopedonali. Lo dice un’ordinanza che reca la data del 3 giugno scorso, ma firmata dal sindaco Daniele Menniti il 10 luglio.
E le associazioni animaliste sono già pronte a dare battaglia, stante anche il fatto che sembra non ci siano altri casi in Italia. Il tutto nasce, spiega il provvedimento, dal fatto che sui luoghi di maggiore affollamento di persone e famiglie sarebbero tante, troppe le deiezioni canine non raccolte.
Ma anche nel caso in cui, sostiene l’ordinanza, queste venissero asportate, i proprietari dei cani non potrebbero comunque garantire la disinfezione delle superfici con cui queste sono venute a contatto. «I luoghi di particolare pregio o particolarmente affollati come il lungomare devono essere fruibili da bambini o diversamente abili su carrozzelle (che implicano la spinta a mano ponendo direttamente le mani sulle due ruote), senza pregiudizio per la loro salute a causa di possibili infezioni derivanti da contatti, anche indiretti, con le deiezioni (seppure successivamente raccolte) o delle urine canine».
«Ecco perché sussistono seri motivi di urgenza per intervenire con ordinanza in qualità di autorità sanitaria locale», si legge ancora nell’ordinanza che spiega che verranno multati anche tutti coloro che non raccoglieranno gli escrementi dei loro animali portati a passeggio nelle aree non vietate.
Sulla vicenda è intervenuta l’Oipa di Lamezia Terme: «Mentre le leggi nazionali tendono a far diventare le città sempre più animal friendly nel nostro litorale tirrenico ci sono sindaci che emettono tali intolleranti ordinanze! Ovunque si apre alla possibilità di avere e portare i nostri amici a quattro zampe in vacanza, negli alberghi, sulle spiagge, sui mezzi di trasporto, etc etc... Come si può incentivare il turismo così? Ricordiamo al sindaco che tale ordinanza è impugnabile al Tar e che disposizioni di questo tipo sono da considerarsi illecite».