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Sono stati condannati entrambi gli ex sindaci di Melito Porto Salvo, Giuseppe Iaria e Gesualdo Costantino. Così ha deciso il Tribunale di Reggio Calabria che, pochi minuti fa, ha emesso una sentenza pesantissima nei riguardi degli ex amministratori melitesi. Dodici anni di reclusione per Iaria, dieci per Costantino. Sempre dieci anni di reclusione sono stati inflitti al dirigente del Comune di Melito, Francesco Maisano.
Per il resto, invece, le richieste del pm De Bernardo (oggi trasferito a Catanzaro) non sono state accolte, considerate le diverse assoluzioni. Confermate anche le richieste di prescrizione che lo stesso pubblico ministero aveva presentato al Tribunale.
Viene dunque confermato l’assunto accusatorio secondo cui all’interno del Comune di Melito porto Salvo la cosca Iamonte avesse libero accesso grazie ad amministratori compiacenti.
L'indagine "Ada"
Secondo l’accusa, infatti, sia Costantino che Iaria ebbero un costante sostegno elettorale da parte degli Iamonte. Entrambi di centrosinistra, Iaria e Costantino avrebbero compiuto una sorta di staffetta: «Costantino Gesualdo – scrissero gli inquirenti negli atti dell’inchiesta - è espressione della cosca Iamonte e l'azione amministrativa che egli, neo sindaco del comune di Melito di Porto Salvo, conduce è risultata essere improntata al clientelismo e tesa a tutelare gli interessi del sodalizio mafioso che, anche in occasione delle consultazione del 2012, ne ha appoggiato la candidatura e favorito l'elezione». Una tesi che oggi ha trovato conforto nella decisione del Tribunale.
Consolato Minniti