"La Finmeccanica spa, tra i cui dipendenti annovera anche le maestranze dello stabilimento ex Omeca di Reggio Calabria, ha dismesso il settore trasporti per dedicarsi ai comparti aerospazio, difesa e sicurezza. Tale strategia, di conseguenza ha portato alla cessione di Ansaldo Breda, capogruppo delle Omeca, alla multinazionale giapponese Hitachi, che conta circa 320 mila addetti in tutto il mondo. Ansaldo Breda è stato immesso sul mercato e poi ceduto per un controvalore di 600 mln di euro, per contribuire a ridurre l'indebitamento di Finmeccanica spa, senza, peraltro, convocare le parti sociali. L'operazione, conclusasi con successo lo scorso mese di febbraio - ricorda Nicolò - ricomprende anche il destino dello stabilimento di Reggio Calabria, i suoi cinquecento dipendenti diretti, l'outsourcing e tutto il sistema dell'indotto". Inizia così la nota di Alessandro Nicolò, Presidente del Gruppo di Forza Italia in Consiglio Regionale che si inserisce nella tanto discussa questione Omeca.


"Appare ormai indiscutibile - continua il forzista - come dimostrano cinquant'anni di attività produttiva che le ex Omeca vivano grazie alle loro performance di mercato e della qualità del prodotto finito, che finisce in uso in tutto il mondo. Quindi, un target di alto profilo raggiunto e mantenuto grazie alla capacità di lavoro espressa da tutti i dipendenti che hanno saputo difendere il loro operato offrendo ai mercati mondiali materiale ferroviario di primissima scelta, tanto da conquistare uno dei primi posti tra i players internazionali del settore: da Bombardier ad Abb, ad Alstom. L'interesse di Hitachi spa, dunque, non è caduto su un'azienda decotta o da rottamare, ma su una fabbrica che, pur in assenza conclamata di politiche industriali del Governo nazionale, ha saputo rintuzzare la concorrenza internazionale, raggiungendo notevoli risultati: dalla Danimarca a Taiwan, a Lima e per l'Expo 2015. Da qui, l'insistenza della multinazionale giapponese che da quattro anni inseguiva il progetto di rafforzarsi in Europa nel segmento strategico dei trasporti per entrare nelle Big Three del settore".

 

"Pur riconoscendo che Hitachi sia una conglomerata di altissimo livello e con grandi profitti, e quindi non il solito 'imprenditore' corsaro, rimane tutta intera la questione legata alla conoscenza degli indirizzi che il gruppo nipponico intende perseguire per le ex Omeca.


Ovviamente - sottolinea il capogruppo di Fi in Consiglio regionale - parliamo di delocalizzazione, di riassetto degli obiettivi, di ridistribuzione delle commesse, questioni su cui Governo, Finmeccanica e Regione, devo esercitare la loro funzione istituzionale per salvaguardare il futuro di questa nostra unica impresa calabrese di grande dimensione. La partita è aperta ma può essere inficiata nel suo risultato finale dall'atteggiamento del Governo, che pure è stato qui con il presidente del Consiglio dei Ministri, che ancora non dimostra la giusta attenzione verso Reggio e la Calabria, e non solo per le Omeca; anzi, in qualche recente occasione, uno dei suoi esponenti di primo piano, il sottosegretario Del Rio, ha bypassato il governo regionale, peraltro di stessa provenienza politica, preferendo fare da solo, a Gioia Tauro e a Cosenza. Un atteggiamento poco amico della Calabria e sprezzante nei confronti della stessa maggioranza di centrosinistra che pure è al governo della Regione! L'interlocuzione con Hitachi spa però resta tutta in piedi, tenuto conto che il management della holding nipponica non ha ancora reso noto il ruolo futuro delle ex Omeca, per cui è urgente - conclude Alessandro Nicolò - che il Presidente della Giunta regionale, Mario Oliverio, all'epoca al fianco di Matteo Renzi in occasione della visita allo stabilimento, intervenga sul Governo per salvaguardare il futuro delle maestranze e garantire la continuità produttiva dello stesso, e di invitare ufficialmente i rappresentanti del Governo e di Finmeccanica in audizione già nella prossima seduta del Consiglio regionale, per dire una parola chiara a Reggio ed alla Calabria".