I due sono stati catturati a Taverna e nella cittadina tedesca di Moers, sita nelle vicinanze di Duisburg. Nel dicembre scorso l'operazione internazionale, condotta in Nord Europa e in Italia, coinvolse 90 persone
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Altre due persone sono state arrestate questa mattina, per reati in materia di sostanze stupefacenti, su ordine del gip distrettuale di Reggio Calabria. A finire in manette Bruno Catanzaro, classe 1975, e Antonio Strangio, classe 1979, catturati rispettivamente a Taverna e nella cittadina tedesca di Moers, sita nelle vicinanze di Duisburg. Questi arresti si incastrano nell’operazione di polizia interforze “European ‘ndrangheta connection” eseguita a dicembre in Italia e nel Nord Europa nei confronti di oltre 90 persone, con il coordinamento di Eurojust e dell’agenzia Europol, che ha colpito, tra gli altri, numerosi esponenti di vertice delle famiglie mafiose del mandamento ionico della provincia di Reggio Calabria, disvelando gli interessi delle cosche nei traffici intercontinentali di droga, nel riciclaggio del denaro e nel reimpiego dei proventi illeciti nel settore della ristorazione. L’inchiesta è coordinata dalla Dda reggina, retta da Giovanni Bombardieri, dal procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, dai pm Simona Ferraiulo e Francesco Tedesco, e condotta dalla squadra mobile della Questura e dal Bundeskriminalamt di Wiesbaden, in Germania.
L’operazione “European ‘ndrangheta connection” è stata il frutto di anni di intenso lavoro investigativo svolto nell’ambito del Joint Investigation Team, costituito il 18 ottobre del 2016 all’Aia, presso l’Eurojust, tra magistratura e forze di polizia di Italia, Paesi Bassi e Germania, cui hanno aderito, per l’Italia la Dda reggina con il supporto della Procura nazionale antimafia ed antiterrorismo, la squadra mobile della questura di Reggio Calabria con il supporto del servizio centrale operativo della Polizia di Stato, il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Catanzaro con il supporto del servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di Finanza ed quarto gruppo del nucleo speciale di polizia valutaria delle fiamme gialle. Per la Germania invece, la procura di Duisburg e il Bundeskriminalamt di Wiesbaden, per i Paesi Bassi la Pprocura di Zwolle e il F.I.O.D. (corpo olandese di polizia fiscale ed economica) di Eindhoven.
Le accuse per Catanzaro e Strangio
Gli sviluppi investigativi, attraverso alcune intercettazioni, hanno portato alle accuse nei confronti di Bruno Catanzaro il quale avrebbe acquistato una quantità imprecisata di cocaina e di un cartone di sostanza stupefacente del tipo hashish, detenuta in concorso da Giovanni Gentile, classe 1981 e Domenico Pelle, classe, 1992, entrambi già arrestati nella prima tranche dell’inchiesta, nonché di aver tentato di acquistare, dal Gentile e da Pelle, della cocaina, nell’ordine di almeno un “pacco”, ad un prezzo compreso tra i 38 mila ed i 41 mila euro al chilo. A Catanzaro gli inquirenti contestano anche la detenzione di un campione di sostanza stupefacente del tipo marijuana denominata “Amnesia” e di cessione, al prezzo di tre mila euro al chilo, di altra sostanza stupefacente del tipo hashish, nota con il nome di “superpolline”. Antonio Strangio invece, è ritenuto responsabile di aver detenuto e messo in vendita a Domenico Pelle, che accettava l’accordo, di quattro o cinque “pacchi” di cocaina che il Pelle avrebbe dovuto “tagliare” per poi distribuire nella piazza di Milano, pagandola all’esito o scambiandola con eroina. Per entrambi gli indagati, è stata ritenuta sussistente l’aggravante di aver agevolato la cosca di ‘ndrangheta dei Pelle-Vottari di San Luca. Da tempo Antonio Strangio, alias “TT” e “il meccanico”, si trovava a Moers, dove è stato arrestato dal BKA tedesco, in esecuzione di un mandato di arresto europeo emesso dall’autorità giudiziaria di Reggio Calabria. Strangio è cugino di Domenico Pelle, classe 1992 ed è nipote dei fratelli Antonio Pelle, classe 1962, alias “la mamma”, elemento di vertice dell’omonima cosca sanluchese arrestato dalla Mobile nel 2016 dopo una lunga latitanza, e Domenico Pelle, classe 1950 alias “Mico i Mata”, attualmente detenuto. Dopo le formalità di rito, la Dda dello Stretto avanzerà la richiesta di consegna in Italia di Antonio Strangio. Anche in questa occasione, si è rivelata fondamentale la cooperazione internazionale fra autorità giudiziarie e forze di polizia nello svolgimento delle indagini e nella condivisione del patrimonio informativo e probatorio, sotto l’egida di Eurojust.