«Alla luce delle recenti vicende giudiziarie, che hanno coinvolto i vertici della Sacal “società di gestione dei servizi aeroportuali” della città di Lamezia Terme, ma allo stesso tempo anche la credibilità delle istituzioni presenti nel Cda della stessa, ho ritenuto opportuno ed improcrastinabile, anche in quanto parlamentare lametino, esercitare le mie prerogative parlamentari, attraverso la presentazione di una interrogazione al Governo». È quanto afferma Sebastiano Barbanti, deputato Pd.


Nel documento – continua - mi è sembrato alquanto logico chiedere al Ministro dei Trasporti quali urgenti provvedimenti intenda assumere a salvaguardia dell’importante scalo regionale al fine di ripristinare la legalità e la correttezza dei comportamenti istituzionali; di valutare il “danno erariale”, vale a dire il danno patrimoniale e non patrimoniale, subito dagli enti partecipanti, compreso il danno conseguente alla condotta dei rappresentanti degli enti pubblici partecipanti o comunque dei titolari del potere di decidere per essi, che, nell’esercizio dei propri diritti di socio, abbiano con dolo o colpa grave pregiudicato il valore della partecipazione, ed infine ho richiesto, come unica soluzione possibile, di valutare il commissariamento della Sacal.


Per due anni ho denunciato costantemente la cattiva gestione e le storture amministrative e legali della società che gestisce il nostro scalo aeroportuale ed ora il tempo ed il lavoro assiduo e silenzioso della magistratura hanno fatto luce.

 

Ieri ho sottoposto – si legge ancora - la delicatezza della situazione al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, e sono speranzoso in merito ai provvedimenti che saranno adottati per risanare la triste vicenda della Sacal. Provvedimenti che dovranno tener conto delle straordinarie potenzialità di crescita dell’aeroporto lametino e degli impegni assunti per il futuro, e che non potranno essere penalizzati dalla pervicace illegalità di coloro che hanno e/o avranno l’onere e l’onore di gestire società così importanti per lo sviluppo di intere comunità.


Inoltre vorrei politicamente rimarcare ed evidenziare l’esigenza di impedire che, qualora le indagini confermino il quadro inquisitorio sinora emerso, soggetti che hanno già dimostrato la loro inadeguatezza, possano nuovamente, anche indirettamente, partecipare alle scelte relative alla rappresentanza politica all’interno del Cda della Sacal.


Naturalmente, come mio costume, resterò vigile sui futuri sviluppi della vicenda – conclude - e non tarderò a far valere in tutte le sedi le ragioni di tanti calabresi onesti che non hanno perso la fiducia nelle istituzioni e si aspettano un reale cambio di registro».