I tre indagati erano accusati di avere formulato richieste estorsive per i lavori di rifacimento di alcuni marciapiedi e per la costruzione di un panificio nel quartiere Capizzaglie
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Si è concluso con una condanna e due assoluzioni il processo con rito abbreviato celebrato davanti al gup di Catanzaro Antonio Battaglia nei confronti di Claudio Paola, difeso dall’avvocato Aldo Ferraro, Nino Cerra , difeso dall’avvocato Lucio Canzoniere, e Angelo Francesco Paradiso rappresentato dal legale Antonio Larussa. I tre imputati erano accusati di due episodi di estorsione ai danni di altrettanti imprenditori lametini, con l’aggravante del metodo mafioso, perché avrebbero loro formulato delle richieste estorsive in relazione ai lavori di rifacimento di alcuni marciapiedi nel quartiere di Capizzaglie e per la costruzione di un panificio. Durante l’udienza del 19 marzo scorsosi era tenuta requisitoria del pubblico ministero Elio Romano e la discussione dell’avvocato Aldo Ferraro per la posizione di Claudio Paola. Oggi, invece, hanno discusso gli avvocati Canzoniere e Larussa in rappresentanza rispettivamente di Cerra e Paradiso.
Dopo la camera di consiglio, il gup ha assolto Paola e Cerra da ogni addebito «per non avere commesso il fatto» e ha condannato Paradiso a sei anni di reclusione e sei mila euro di multa per una delle due estorsioni che gli venivano contestate, assolvendolo per l’altra.