La Dda di Catanzaro ha chiesto la condanna di Luigi Abbruzzese, Antonio Pavone e Rocco D'Amato. Ora il 12 luglio 2022 toccherà al collegio difensivo ribaltare l'assunto accusatorio. Poi la sentenza
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Oltre 30 anni di carcere è la richiesta della Dda di Catanzaro per una presunta estorsione aggravata dal metodo mafioso che sarebbe stata commessa a Cassano Ionio nel 2013 ai danni di due persone, parenti tra di loro, titolari di un supermercato. A processo ci sono Luigi Abbruzzese, figlio di Francesco, meglio conosciuto come “Dentuzzo”, Antonio Pavone e Rocco D’Amato. Nella giornata del 19 aprile 2022, si è svolta la penultima udienza dinanzi al tribunale collegiale di Castrovillari, il quale ha preso atto della requisitoria del pubblico ministero antimafia Alessandro Riello, che nel corso della sua discussione ha ricostruito tutti i passaggi della vicenda in questione al vaglio ora dei giudici.
Estorsione mafiosa a Cassano, i fatti contestati risalgono al 2013
Tutto nasce quando le persone offese sono state vittime di un pestaggio che sarebbe stato collegato a un presunto credito di 4.500 euro che vantavano nei confronti degli odierni imputati, a seguito della merce precedentemente acquistata nelle settimane precedenti alle lesioni poi refertate in pronto soccorso a Castrovillari. Prima di recarsi nella struttura ospedaliera, i due imprenditori si erano rivolti ai carabinieri, ai quali avrebbero fatto accuse specifiche, facendo i nomi degli imputati, accusati in questo caso di aver agevolato anche la cosca Abbruzzese.
Qualche giorno dopo questo episodio, sempre le due parti offese avrebbero cambiato versione. I due infatti avevano dichiarato ai militari dell’Arma che in realtà erano stati picchiati da alcuni stranieri che non volevano pagare quanto comprato nel loro centro alimentare. Per questo fatto, tuttavia, non vi sono state misure cautelari, ma ciò non ha evitato il processo in corso di svolgimento nella città del Pollino.
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