La sentenza è stata emessa ieri dal tribunale monocratico di Cosenza, dopo quattro anni dall’avvio del procedimento penale
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Assolto con formula ampia un ambulante di origine marocchina, H. M., accusato di estorsione e stalking. La sentenza è stata emessa ieri dal tribunale monocratico di Cosenza, dopo quattro anni dall’avvio del procedimento penale.
Estorsione e stalking: le accuse
All’inizio la procura di Cosenza, riteneva che la vittima avesse subito minacce al fine di restituire circa 10mila euro, con pagamenti tra i 300 e 500 euro mensili, all’uomo finito sotto processo. Episodi che sarebbero avvenuti il 9 febbraio del 2017 a Parenti, quando i carabinieri segnarono due banconote da 50 euro ciascuna, individuate come prova della consumata estorsione. L’imputato andò in carcere, ma poco dopo fu mandato ai domiciliari.
Nel corso dell’istruttoria dibattimentale, tuttavia, il collegio difensivo - composto dagli avvocati Raffaele Rigoli e Angelo Pugliese - ha ribaltato il teorema accusatorio, facendo emergere la verità giudiziaria che il giudice Urania Granata ha cristallizzato nella sentenza di primo grado. Che la vicenda fosse andata in un’altra maniera se n’è accorta anche la pubblica accusa che durante la requisitoria ha avanzato richiesta di assoluzione. L’imputato infatti non aveva richiesto alcuna somma a scopo estorsivo, ma era in attesa che la presunta parte offesa pagasse del materiale che aveva acquistato dall’ambulante marocchino.