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Alcuni agenti del Nucleo Decoro Urbano di Cosenza questa mattina sono stati ascoltati dal procuratore capo Mario Spagnuolo e dal sostituto Antonio Bruno Tridico, nell’ambito delle indagini sulla esplosione dell’ordigno all’interno del Bilotti Food & Drink di Via Caloprese. A dare un impulso decisivo all’inchiesta potrebbero essere le immagini registrate da alcuni occhi elettronici piazzati proprio dagli uomini dello speciale comparto della polizia municipale, impiegati per cogliere in flagranza gli incivili dediti all’abbandono indiscriminato di rifiuti agli angoli dei marciapiedi del centro città. Videocamere nascoste e per questo difficili da evitare per i misteriosi attentatori.
Deflagrazione fuori controllo, forse commesso un errore
Gli inquirenti sono concentrati anche sul ritrovamento di un giubbino a circa trecento metri di distanza dal luogo della deflagrazione. Secondo alcune fonti era macchiato di sangue, con evidenti tracce di bruciature e con due accendini nelle tasche. Indiscrezioni non confermate, filtrate dal palazzo di giustizia nonostante lo stretto riserbo dei magistrati. Chi ha piazzato il congegno esplosivo potrebbe aver sottovalutato le conseguenze della detonazione. Questa ipotesi farebbe perdere colpi alla pista della criminalità organizzata, accreditando l’idea che i responsabili non fossero dei professionisti, ma al momento non si tralascia nessun filone di indagine.
Salvatore Bruno
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