Partecipato anche dai sindaci del comprensorio, il consiglio comunale aperto con cui Amantea ha celebrato la Giornata della Legalità, si è svolto nella piazza dedicata proprio a Falcone e Borsellino, teatro - solo pochi giorni fa - dell’intimidazione a carattere incendiario perpetrata ai danni del consigliere comunale Salvatore Campanella. Delegato a turismo e grandi eventi, nonché all’arredamento urbano e al regolamento del suolo pubblico, a Campanella ignoti malviventi hanno dato alle fiamme due veicoli, di cui uno posteggiato nell’area privata di una sede della sua attività imprenditoriale, accanto alla casa dei suoi genitori.

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«Combinazione siamo a Piazza Falcone Borsellino – ha commentato il consigliere vittima dell’avvertimento incendiario - e l'evento è stato compiuto a 3-4 giorni proprio dall'anniversario. Non so se sia stata una combinazione, perché sicuramente non hanno (i malviventi, ndr) questo acume. Però il colpo è stato abbastanza duro – ha specificato il consigliere che nella vita fa il mestiere dell’architetto - perché non si è voluto colpire solo me ma si è voluto colpire tutta l'amministrazione e la popolazione di Amantea. Perché in un momento delicato come quello che stiamo attraversando, con una nuova amministrazione che è subentrata da circa due anni, si sta cercando di portare un po'di ordine anche ad alcune situazioni pregresse».

Quindi, riguardo il possibile movente della minaccia perpetrata ai suoi danni, Salvatore Campanella ha fatto esclusivo riferimento alla sua attività politica. «Naturalmente mi occupo anche di arredo urbano - ha spiegato - quindi ho avuto pure l'ingrato compito di dedicarmi a ciò che riguarda il regolamento degli spazi pubblici. Non riesco a immaginare chi possa essere stato, quindi tutte le strade sono aperte».

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Fugando ogni dubbio sul nesso tra la sua attività di architetto e l’eventualità che possa trattarsi di un episodio legato al racket,  Campanella ha specificato che «è logico che si possa pensare anche ad un evento legato al mio lavoro». Tuttavia il professionista ha spiegato che - nella sua ultradecennale esperienza - non ha mai avuto questioni con nessuno, «quindi da questo punto di vista - ha dichiarato - vorrei precisare che anche Amantea non è stata mai una città dove ci siano stati elementi importanti di estorsione, quindi almeno io, come imprenditore, non ho mai pagato nessuna tangente, che non è una pratica usuale da queste parti».

Sulle conseguenze dell’atto subito, il consigliere ha confidato di aver maturato «uno stato d'animo di vuoto». «In questi casi - ha proseguito Campanella - il colpo c'è stato, sia economico che morale, perché ti spinge a considerare parecchie scelte. Sicuramente bisogna ritornare sui passi, per capire dove si è cercato di intervenire, se si è sbagliato, se qualcuno ha sbagliato. Però non è con la violenza che si possono risolvere le diatribe comunali, ci sono altre sedi, c'è la possibilità di interloquire con noi che non siamo mai stati avvicinati per problematiche che potevano dare fastidio alla mala organizzata».

Primo punto discusso durante l’assise, che si è conclusa con la celebrazione della Giornata della Legalità, il problema delle intimidazioni incendiarie è un fenomeno che da tempo affligge Amantea. Questa situazione ha rafforzato ulteriormente il legame tra le comunità della costa, unite nella solidarietà e nella determinazione a contrastare un fenomeno che richiede un forte senso civico per essere ridotto a minaccia gestibile.

«Indubbiamente bisogna essere tutti vicini - ha rimarcato il primo cittadino di San Lucido, Cosimo De Tommaso - e tutti uniti anche perché di fronte a questi fenomeni così brutti, noi dobbiamo tutelare e dare ai cittadini la consapevolezza che le istituzioni sono presenti, sono sul territorio e che non faranno un passo indietro».

Sulla stessa lunghezza d’onda anche il sindaco di Paola, Giovanni Politano, che a nome della comunità arroccata alle pendici del Santuario del Patrono di Calabria, si è detto «sicuro che questi processi vadano condivisi. Oggi è potuto capitare ad Amantea, domani potrebbe capitare in qualsiasi altro posto della provincia. Lo stare insieme significa un secco no rispetto a queste situazioni delittuose che purtroppo alle nostre latitudini si presentano quotidianamente».

Soddisfatto per la presenza di tanti ragazzi, al primo cittadino amanteano Vincenzo Pellegrino è toccato aprire e chiudere i lavori dell’assise, nel corso della quale ha ribadito le stesse parole e intenzioni manifestate in ogni circostanza che ha visto la comunità dei suoi amministrati subire colpi da parte di criminali organizzati.

«Questa giornata, questo consiglio comunale aperto, si celebra a Piazza Falcone e Borsellino nella Giornata della Legalità, peraltro a ridosso dei luoghi dove si sono verificati gli eventi – ha detto il sindaco di Amantea - La presenza della cittadinanza, ma anche di altri sindaci del comprensorio, è un segnale forte che noi stiamo per dare a chi vuole intralciare questo cammino che è una marcia, come ho già detto in altre occasioni, innanzitutto volta alla normalizzazione di questa città ma soprattutto alla riaffermazione della civiltà. Oggi ci sono anche ragazzi delle scuole, ai quali siamo chiamati a dare garanzie certe per il loro futuro. La loro presenza è incoraggiante, perché ci consegna ulteriore carica per proseguire nel solco che stiamo tracciando».