Fonti della Protezione civile escludono al momento rischi per le nostre coste, mentre resta alta l'attenzione per il litorale della Sicilia nord-orientale
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Al momento non sembra esserci pericolo di tsunami sulle coste calabresi, ma resta l’allerta per il litorale nord-orientale della Sicilia, il più esposto nel caso in cui si formino onde anomale. È quanto assicurano fonti della Protezione civile, in merito all’eruzione dello Stromboli, che questo pomeriggio ha scosso l’isola vulcanica, causando un morto, un 35enne di Milazzo, Massimo Imbesi, che stava effettuando un’escursione sulla sommità della montagna.
L’eruzione ha fatto immediatamente scattare l’allarme tsunami, un fenomeno che talvolta accompagna l’attività eruttiva, come successe il 30 dicembre del 2002, quando una frana si staccò dalla Sciara del Fuoco e finì in mare, provocando un’onda anomala che colpì con violenza il villaggio dell’isola e proseguì poi la sua corsa in maniera più attenuata verso le coste siciliane e calabresi.
Le autorità non hanno emesso un ordine di evacuazione, sebbene in tanti abbiano deciso comunque di interrompere le vacanze e tornare a casa, utilizzando anche le motonavi che solitamente vengono impiegate per i tour turistici nell’arcipelago.
Questa sera sono state cinque le imbarcazioni cariche di turisti – oltre mille - sbarcate nel porto di Tropea. Ad attenderli la macchina dei soccorsi e in primis la polizia e la guardia costiera che hanno provveduto a smistarli in alcuni alberghi e villaggi della zona. Tanta la paura fra gli sbarcati, che hanno raccontato al nostro network i momenti di terrore vissuti sull’isola.