Sono storie di disperazione e di eroismo quotidiano che si incrociano. Da un lato persone fragili, che sentono di aver subito un’ingiustizia, senza lavoro o oppresse dalla vita, oppure messe in pericolo da un fato avverso. Dall’altro quel salvatore che il fato sceglie per concedere un’altra opportunità.
È successo in estate: ricordate il bagnante colto da infarto in mare e salvato da un vigile del fuoco e da un poliziotto in mare. È successo a Crotone: con l’ambulante straniero che ha bloccato il potenziale assassino di una donna medico. È successo l’altra sera, a Paravati, nel Vibonese.

Protagonisti, salvato e salvatore, stavolta: un giovane e un ufficiale dei carabinieri, il tenente colonnello Luca Romano (foto). Il ragazzo era salito sul tetto di un’abitazione, minacciando di gettarsi giù.
Determinato a togliersi la vita come peraltro aveva dimostrato di poter fare concretamente anche una sua congiunta.
Una folla di curiosi ai piedi dello stabile per due interminabili ore, assieme ai vigili del fuoco ed ai carabinieri. E il comandante del Reparto operativo dei carabinieri a mediare, attraverso una botola, col giovane sul tetto.

A persuaderlo sulla vita che va avanti sempre, sulle difficoltà che a volte sono scogli che appaiono insormontabili ma si superano gettando il cuore oltre l’ostacolo.
L’eroismo dell’Arma dei carabinieri che stavolta non è in un tuffo provvidenziale, nell’abbraccio repentino, all’ultima frazione dell’ultimo istante, che ti tiene saldo aggrappato alla vita, me è nella forza delle parole, nel valore della loro pronuncia.
In fondo, in una quotidianità i cui tempi sono scanditi dalla cronaca del male, raccontare il bene, il valore delle istituzioni e dei loro uomini, riconcilia proprio con la vita e dà speranza.