Maria Sonetto frequentava la IV B dell’Istituto Rambaldi di Lamezia Terme. Insieme a un’altra giovanissima è deceduta stanotte a seguito di un terribile impatto. Le parole e il dolore di chi l’ha conosciuta
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«È con il cuore colmo di dolore che la nostra scuola piange la scomparsa di Maria Sonetto, nostra carissima studentessa della IV AB. Il vuoto che la nostra amata alunna ha lasciato in noi e nei suoi compagni di classe è immenso. Non ci sono gesti o parole che possano colmare una perdita così grande, ma desideriamo comunque ricordarla per ciò che era: una giovane piena di vita, con un sorriso che illuminava anche le giornate più grigie». È il ricordo di una delle due vittime dell'incidente stradale a San Pietro a Maida fatto dai docenti della sua classe e da tutta la comunità scolastica del Polo tecnologico "Rambaldi" di Lamezia Terme. Maria Sonetto (di San Pietro a Maida) e Anna Pileggi (di Curinga) sono rimaste intrappolate nell’auto che ha preso fuoco dopo un terribile impatto all’alba di oggi.
«In lei - proseguono docenti e compagni - brillava una luce speciale, quel desiderio di libertà che la portava a guardare il mondo con occhi curiosi e a vivere ogni momento con intensità. Non era perfetta, come non lo è nessuno di noi, ma proprio nella sua imperfezione c'era tutta la bellezza della sua umanità. Era una ragazza che sapeva far ridere, che sapeva sorprendere, che sapeva essere autentica, e questo resterà per sempre nei nostri cuori. Non possiamo immaginare il dolore della sua famiglia, ma vogliamo dire proprio a loro che lei ha lasciato un segno indelebile nella nostra scuola e in ognuno di noi. Vi auguriamo di trovare conforto nel ricordo di tutti i momenti felici che avete condiviso con lei. È difficile pensare che non sia più qui, ma vogliamo credere che la sua anima continui a vivere in un luogo sereno, dove possa vagare libera e sorridente come era sulla terra».
«Continuate a vivere, anche per lei - concludono docenti e comunità scolastica - perché siamo certi che questo è ciò che avrebbe voluto: vedervi forti, uniti, capaci di andare avanti, custodendo nel cuore il suo ricordo come una guida»