Non era bastato l’arresto per spaccio di sostanze stupefacenti a far cambiare condotta a un 44enne rosarnese che, refrattario alle prescrizioni previste per i domiciliari, ha continuato a spacciare droga.

A finire in carcere uno degli indagati dell’operazione “Perseverant”, operazione eseguita lo scorso febbraio dai carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria e scaturita da un’indagine coordinata dal procuratore Emanuele Crescenti e dal sostituto procuratore Davide Lucisano della Procura di Palmi, focalizzata su un articolato giro di spaccio di sostanze stupefacenti, risultato fortemente radicato all’interno del contesto territoriale dei comuni di Taurianova e Rosarno.

A dare avvio alle investigazioni dei militari dell’Arma, in quell’occasione, era stata la denuncia sporta dal padre di una giovane assuntrice di droghe che, vista la brutta china che stava prendendo la figlia, aveva deciso di deporre l’orgoglio di genitore e parlarne ai carabinieri delle Stazioni di Taurianova e di San Martino di Taurianova. Gli approfondimenti successivi fatti dagli investigatori, avviati nel marzo del 2020 e conclusi anni dopo, avevano accertato i timori dell’uomo, riscontrando l’esistenza di un florido mercato della droga leggera e pesante, con base a Taurianova e ramificazioni a Rosarno, Platì e Gerocarne, dove avevano base i fornitori.

Al 44enne arrestato, in particolare, era stato contestato di aver fornito ad altri indagati, in varie occasioni, la droga che successivamente veniva rivenduta agli acquirenti finali. Per questo era finito ai domiciliari.

Adesso, sulla base degli elementi di prova raccolti, secondo l’ipotesi d’accusa sposata dal gip di Palmi che ha firmato l’ordinanza di sostituzione della misura cautelare, si ritiene che l’indagato abbia continuato a delinquere nel settore dello spaccio di sostanze stupefacenti.

A incidere sulle valutazioni effettuate dal gip è stato, come ampiamente dettagliato dai carabinieri delle Stazioni di Taurianova e di San Martino di Taurianova, il fatto che l’indagato abbia agito in totale spregio al divieto di comunicazione con terze persone, impostogli con gli arresti domiciliari.