VIDEO | La Regione ha chiesto lo stato d'emergenza e ulteriori misure saranno disposte per fronteggiare la crisi negli allevamenti. Il punto di Coldiretti
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Sono attualmente 134 i focolai di lingua blu attivi e accertatati in Calabria. Un fenomeno in espansione ma comunque contenuto rispetto ad altre aree della penisola. La maggiore concentrazione resta nel Crotonese, con una diffusione alle vicine province di Catanzaro e Cosenza e qualche caso registrato nelle province di Reggio Calabria e Vibo Valentia.
«Il mondo allevatoriale è in panne, non si produce latte, non ci sono agnelli» - ha dichiarato il direttore di Coldiretti Calabria, Pietro Bozzo. «Questo è il periodo delle gravidanze, ma questo virus determina anche la mortalità dei capi appena nati».
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Codiretti ha fatto sapere che a breve dovrebbe essere reso disponibile il vaccino. «La Regione ha opzionato i vaccini, stiamo solo attendendo che venga riconosciuto lo stato d'emergenza, tempestivamente richiesto. Si procederà rapidamente a somministrare i vaccini al patrimonio zootecnico calabrese e parallelamente verrà pubblicato il bando che consentirà di ripristinare i capi persi assicurando agli allevatori il 100% del valore».
Secondo quanto riferito, vi sarebbe un arresto nella diffusione dell'epidemia: «Con l'abbassarsi delle temperature in molte aree si registrano molti decessi in meno rispetto a quelli di agosto e settembre. Si sta cercando in ogni modo di contenere e di prevenire l'epidemia, la vaccinazione permetterà di mettere in sicurezza l'attuale patrimonio ed è di fondamentale importanza perché lo stesso bando di ripristino dei capi non può essere sfruttato se prima non si mettono in sicurezza gli allevamenti» ha evidenziato ancora Bozzo.
«Inoltre, un immediato ristoro agli allevatori e agli agricoltori calabresi verrà dai pagamenti che, la Regione Calabria, attraverso Arcea, inizieranno ad effettuare già dal 15 ottobre. Dalle notizie che abbiamo, fino alla fine di novembre ci sarà un impegno straordinario di Arcea a liquidare le domande pac così come i premi a superficie. Per gli allevatori che hanno le aziende in zone montane e svantaggiate ci sarà l'indennità compensativa, una misura di sostegno che darà respiro in questa prima fase».