Difficoltà nel conferimento degli scarti per mancanza di impianti e i Comuni non riescono a pagare la società di gestione di Bucita. Spesso si ricorre anche al “fai da te” dando fuoco alla monnezza con il grave danno ambientale della diffusione della diossina
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Riesplode l’emergenza igienico-sanitaria a Corigliano-Rossano e nel comprensorio della Sibaritide. Cassonetti stracolmi, rifiuti lasciati per strada, e cittadini che ricorrono al “fai da te” dando fuoco alla monnezza con il grave danno ambientale della diffusione della diossina. Il problema è il solito: la difficoltà di smaltire gli scarti per mancanza di impianti finali e il mancato versamento delle spettanze dai comuni all’Ato (ambito territoriale ottimale) che, a sua volta, non può corrispondere il dovuto alla società che ha in gestione l’impianto di Bucita. La situazione, gradualmente, sta raggiungendo livelli di guardia.
Consapevole di ciò, il sindaco di Corigliano Rossano nella qualità di presidente dell’Aro 2 – Sibaritide Flavio Stasi ha inviato una nuova missiva al Dirigente del Dipartimento Ambiente della Regione Calabria, dottor Siviglia, ed al Commissario Straordinario dell'Autorità Regionale Rifiuti e Risorse Idriche, ingegner Gualtieri, circa «le ulteriori criticità del sistema rifiuti che stanno facendo inesorabilmente tornare i cumuli di rifiuti sulle nostre strade».
L’amministratore ha chiesto «interventi urgenti, tenendo conto del fatto che la stagione estiva è stata superata anche grazie alla significativa disponibilità dimostrata dalla città e dall'Amministrazione Comunale, compresa l'emanazione di alcune ordinanze».
Per il sindaco Stasi «è opportuno ed urgente aprire un confronto tra le ATO e Presidente della Regione, finalizzato a condividere delle risposte concrete che, nelle more dell'attuazione della Legge Regionale 10/2022, consentano ai comuni di non ricadere nell'ennesima emergenza igienico-sanitaria».