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La situazione sul fronte degli incendi in Calabria continua ad essere drammatica. Il presidente della Giunta regionale Mario Oliverio che, nel pomeriggio di oggi ha partecipato ad un incontro presso la Prefettura di Cosenza, ha avuto un colloquio telefonico con il Ministro della Difesa Pinotti a cui ha chiesto il rafforzamento e la mobilitazione dell’esercito a presidio del territorio e a sostegno delle altre forze in campo: Vigili del Fuoco, Calabria Verde, Protezione Civile, volontari, forze dell’ordine. che sono impegnati senza soluzione di continuità nell’opera di spegnimento dei roghi, d’accordo con il Prefetto di Cosenza che, a sua volta, è intervenuto per sostenere e rafforzare questa iniziativa, mentre già stanno operando sul territorio alcune squadre dell’esercito.
Gli incendi minacciano i centri abitati
Il presidente Oliverio, inoltre, ha chiesto al Responsabile della Protezione Civile Nazionale, dottor Borrelli, l’invio di altri uomini e mezzi da altre regioni del Paese per rafforzare il contrasto del fuoco che minaccia, in modo particolare, i centri urbani di Rose, San Fili, Rende e di altre aree e della Regione. Oliverio ha sollecitato anche l’invio di altri mezzi di spegnimento aereo.
“Una spirale distruttiva”
“Siamo -ha detto il presidente della Giunta regionale- davanti ad una vera e propria spirale distruttiva, alimentata da una volontà criminale. Colgo l’occasione per ringraziare gli uomini dei Vigili del Fuoco, della Protezione Civile, di Calabria Verde e delle forze dell’ordine che in queste giornate difficili non stanno risparmiando forze ed energie per contrastare e spegnere le decine di incendi provocati sul territorio. Il nostro contatto con le Prefetture calabresi e, in particolare, con quella di Cosenza, che rimane la provincia più colpita, con il Prefetto Tomao e con il suo vicario Emanuela Greco, è continuo e costante. Anche a loro va il mio ringraziamento”.
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“Costante, 24 ore su 24, -ha concluso Oliverio- è il collegamento con i sindaci dei comuni colpiti che, con grande generosità, sono in trincea per confortare le popolazioni e per contrastare con ogni mezzo questo devastante e odioso fenomeno”.