La comunità di Thurio vuole risposte concrete e immediate per quanto riguarda l'emergenza esondazioni del fiume Crati. Se non si arriverà all’avvio dei lavori per la messa in sicurezza del canale fluviale entro la prossima primavera la popolazione residente è pronta a scendere di nuovo in piazza.

È quanto emerso nel corso dell’incontro che si è svolto ieri presso la parrocchia di Thurio alla presenza del parroco Don Cosimo Galizia che ha voluto questo momento di confronto istituzionale a sostegno di una battaglia a tutela di una fascia di popolazione ad alto rischio della propria incolumità. Spicca l’assenza importante come quella dell’assessore Gianluca Gallo, in rappresentanza della Regione Calabria, assente per impegni istituzionali. Dalla burocratica regionale, tuttavia, è pervenuta la notizia secondo la quale i lavori di consolidamento partirebbero in autunno. Ed è qui che nasce lo scontro: i componenti del costituendo comitato ritengono sia necessario iniziare prima dell’Estate per poi trovarsi pronti per il prossimo autunno.

Il Crati, intervento strategico regionale 

L’istruttoria dell’affidamento del progetto è durata ben 5 anni, ha denunciato il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, «è questo che deve scandalizzare, non tanto il fatto che è stato affidato ora il progetto e che nei prossimi mesi sarà reso esecutivo». Per il primo cittadino gli 8 milioni di euro previsti non bastano a fronteggiare l’emergenza Crati, ma necessitano circa 40 milioni di euro per un serio intervento strutturale. E lunedì prossimo sarà a Catanzaro al fine di portare avanti le ragioni espresse dalla comunità. «La vicenda Crati dovrà essere inserita tra le opere strategiche e la Regione dovrà agire in deroga nell’iter burocratico».

Tra i presenti le amministrazioni di Cassano e di Terranova, associazioni di categoria e del movimentismo civico. In una lettera inviata al parroco Don Cosimo Galizia, gli abitanti di Ministalla, Thurio, Apollinara e contrada Foggia ammettono di convivere con la paura «di poter vedersi invadere la propria casa, la propria azienda», e tutto questo «ogni volta che la pioggia, di per sé provvidenziale e necessaria alle nostre campagne, decide di cadere in quantità esagerate». E ringraziano Don Cosimo per l’attenzione prestata al tema.