Decine di attivisti di Prendocasa Cosenza, il comitato che da anni lotta contro l’emergenza abitativa in città, hanno occupato la centrale via Montesanto a Cosenza durante un vertice in Prefettura. Non sono stati ammessi all’incontro in corso tra i vertici delle Forze dell’ordine, il sindaco Caruso e gli assessori della sua giunta Buffone e Incarnato. Con loro anche il consigliere Alimena. Sullo sfondo il timore di uno sgombero dello stabile occupato, di proprietà dell’Aterp, di via Savoia. All’interno dell’edificio vivono una cinquantina di persone con anziani e minori.

La rappresentante di Prendocasa, Jessica Cosenza, ha espresso tutta la sua indignazione per il modo in cui autorità e politica hanno gestito quella che per lei è una giornata importantissima per le strutture occupate nel capoluogo bruzio: quella di via Savoia, appunto, e le altre del quartiere Portapiana e dell’ex Convento delle suore Canossiane.

«Noi - ha detto - dovremmo far parte di quel tavolo perché abbiamo individuato delle soluzioni, delle linee di finanziamento per risolvere il problema. Un lavoro che facciamo da decenni al posto delle istituzioni». Nelle graduatorie di casa popolare del Comune ci sono centinaia di persone. «In più - ha poi aggiunto - riteniamo che questo tavolo che sia prettamente concentrato sullo sgombero di via Savoia sia uno specchietto per le allodole, per non affrontare il problema in maniera complessiva. Sono tre gli stabili occupati a Cosenza che riguardano circa 200 persone e riteniamo che a un certo punto, dopo tanti anni di attività del Comitato, sia il caso di prendere delle soluzioni definitive. E in una città così piccola, non stiamo parlando di grandi metropoli, per attivare delle misure strutturali non ci vuole molto, ci vuole solo l'impegno politico e una minima linea di finanziamento. Se dovessero decidere di sgomberare, sicuramente resisteremo fino all'ultimo secondo, ma non per difendere il palazzo in sé quanto simbolo, ma per difendere la dignità delle persone che vi abitano».

Il cambio di marcia

Intorno alle 12.30 una delegazione del Comitato Prendocasa Cosenza è stata ammessa al tavolo istituzionale che fino a quel punto si era sviluppato senza gli attivisti. «Siamo stati accolti dal vicario del Prefetto con la garanzia che lo sgombero non avverrà senza soluzioni - ha spiegato all'uscita Jessica Cosenza -. Noi, siccome negli anni abbiamo ascoltato tante promesse, continueremo a vigilare affinché nessuno perda il proprio alloggio. Abbiamo chiesto, per avere una conoscenza a 360 gradi, di essere convocati al prossimo tavolo e che la concertazione avvenga in maniera collettiva considerato che anche noi siamo attori in causa rispetto alla questione. Nei prossimi giorni terremo le nostre assemblee e ci determineremo sul caso tenendo alta l'attenzione».